Napoli, traghetto urta contro banchina al Molo Beverello: 29 feriti. Incidente forse causato da una folata di vento

corriereadriatico.it INTERNO

Incidente a Napoli, al Molo Beverello, dove una nave ha urtato la banchina durente le operazioni di ormeggio. Si tratta del traghetto veloce "Isola di Procida", proveniente da Capri, dove è in corso il G7 dei ministri degli Esteri. Ferite una trentina di persone, nessuna in codice rosso, tutte in codice giallo o verde. A bordo c'erano alcune centinaia di passeggeri, tra cui molti stranieri. Diversi feriti sono stati assistiti sul posto dal 118, alcuni di loro trasportati negli ospedali più vicini con traumi maxillo-facciali. (corriereadriatico.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Durante le operazioni di ormeggio, presumibilmente a causa delle forti raffiche di vento, la nave veloce Isola di Procida della compagnia di navigazione Caremar in arrivo da Capri ha urtato violentemente contro una banchina. (ilGiornale.it)

Sono una trentina, nessuno in codice rosso, tutti in codice giallo o verde, i feriti nell’incidente verificatosi nel porto di Napoli dove la nave Isola di Procida della Caremar in arrivo da Capri ha urtato contro una banchina al Molo Beverello. (StrettoWeb)

Nave contro banchina al molo Beverello, decine di feriti trasportati in ospedale L'incidente ha riguardato una Caremar partita da Capri Per cause in corso di accertamento la nave "Isola di Procida" della Caremar, partita da Capri poco dopo le 9, ha urtato la banchina. (Ottopagine)

Mentre altre 8 sono giunte in ospedale con mezzi propri. Sono 13 le persone in codice verde, 7 in codice giallo e uno in codice rosso. (Agenzia askanews)

Napoli – Paura nello scalo di Napoli questa mattina dove la nave Isola di Procida della Caremar che stava arrivando da Capri ha urtato contro una banchina al Molo Beverello: oltre una trentina i feriti e ci sarebbe anche una persona portata in ospedale in codice rosso (ShipMag)

Napoli: nave contro la banchina, le testimonianze dei passeggeri. "Pronti a scendere, poi la botta" (La Stampa)