Ue, Draghi: serve un cambiamento radicale

LA STAMPA Finanza ECONOMIA

Arrivano le prime indicazioni dal “rapporto sul futuro della competitività europea” che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aveva chiesto di stilare a Mario Draghi. Nel corso di un evento sul pilastro sociale europeo a La Hulpe, in Belgio, l'ex presidente del Consiglio italiano ha sottolineato la necessità di un urgente cambiamento “radicale” anche nell'Unione. "La nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e il finanziamento sono pensati per il mondo di ieri, pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, pre-ritorno della rivalità tra grandi potenze – ha dichiarato Draghi –. (LA STAMPA Finanza)

Su altri giornali

La possibilità che Mario Draghi possa assumere la presidenza della Commissione Europea sta guadagnando terreno nelle discussioni politiche europee. (ilmessaggero.it)

Per Draghi occorre una strategia comune che riesca a garantire delle “economie di scala, fornitura di beni pubblici e l’approvvigionamento di risorse e input essenziali”. (QuiFinanza)

Mario Draghi prepara la scalata alla presidenza della Commissione. Sarebbero sempre di più i sostenitori in Europa dell’avvicendamento dell’ex governatore della Banca centrale con Ursula von der Leyen e l’ex premier italiano sembra avere già pronta la piattaforma per guidare l’esecutivo Ue dopo le elezioni di giugno, preannunciata nel suo ultimo discorso all’Europa. (Virgilio Notizie)

Intanto le imprese soffrono per la crisi della Germania.Da che esiste l’Unione europea ogni crisi è occasione per dire che bisogna cambiare. Eppure fino a oggi nessuno è mai riuscito a prevenirne una. (La Verità)

Se vuole recuperare terreno per salvare il proprio modello sociale e politico deve pensarsi come un’unica entità sovranazionale. L’ha già persa, a causa della propria frammentazione. (la Repubblica)

Mission impossible. A leggere con serietà il discorso che Mario Draghi ha consegnato ieri a La Hulpe, intervenendo a una conferenza organizzata dalla presidenza di turno belga dell’UE, emerge con nettezza un quadro disperante per il futuro dei paesi del Vecchio Continente. (Contropiano)