L’attacco all’Iran irrompe al G7, Blinken aggiorna gli alleati. “No all’escalation”

la Repubblica ESTERI

CAPRI – L'attacco di questa notte all'Iran, attributo a Israele, cambia l’agenda dei lavori del G7 dei ministri degli Esteri riuniti a Capri. Antony Blinken, il segretario di Stato Usa, condivide con i partner le informazioni in possesso degli americani sull’operazione. Si è trattato di una azione “limitata”, questa ad ora la presa d’atto. L’imperativo è evitare che sia la miccia di un’escalation… (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Un attacco che aveva già due precedenti: l'11 aprile del 2021 Teheran accusò Tel Aviv di aver colpito un sito nucleare sotterraneo attraverso un cyber Più precisamente in quel di Isfahan (o Esfahan, che dir si voglia) sede del Centro di tecnologia nucleare e dell'impianto per l'arricchimento dell'uranio di Natanz. (Inside Over)

Questa sarebbe la risposta di Tel Aviv a Teheran, risposta che tuttavia non ha ancora conferme ufficiali da parte dello Stato Ebraico. (Adnkronos)

Nelle parole del militare la precisazione che si è trattato di un segnale inviato a Teheran al fine di dimostrare che "Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese”. (Vatican News - Italiano)

Sono di cinquanta-sessant'anni fa. Le immagini delle studentesse che a Teheran indossavano la gonne corte, non portavano il velo, andavano in spiaggia in costume sono celebri. (ilmessaggero.it)

Il messaggio israeliano è chiaro: l’Iran può essere attaccato in modo rapido, tattico ed efficiente, prendendo di mira sempre siti strategici e evitando attacchi di massa. (Il Fatto Quotidiano)

E se l'attacco di stanotte di Israele a Isfahan fosse in realtà una de-escalation? La risposta alla pioggia di droni e missili che si è scatenata sabato notte è stata sferrata da Israele stanotte intorno alle 4.30. (ilmessaggero.it)