Cambi di nome di auto in corsa? Prima dell'Alfa Romeo Junior, i casi simili

La Gazzetta dello Sport ECONOMIA

Non è la prima volta che un marchio automobilistico italiano deve cambiare in corsa il nome di un suo modello. Se l’Alfa Romeo Milano subito dopo la presentazione ha dovuto prendere il nome Junior, nel lontano 2003 toccò alla Fiat fare altrettanto con la seconda generazione della Panda che avrebbe dovuto chiamarsi Gingo, ma che a pochi giorni dal debutto fu deciso di continuare a chiamarla Panda per problemi di assonanza con un modello analogo per tipologia di Renault, la Twingo. (La Gazzetta dello Sport)

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La notizia che Alfa Romeo è stata costretta a cambiare nome al suo nuovo baby Suv presentato appena una settimana fa è rimbalzata ovunque. Il Ministro Adolfo Urso si è rifatto ad una legge nata per preservare il Made in Italy dei prodotti agroalimentari. (Auto.it)

Per un'azienda automobilistica, il nome di un modello è un asset importantissimo, un elemento su cui si lavora a lungo e con investimenti significativi. La polemica innescata dal ministro Urso sull'Italian Sounding (in Inglese naturalmente) ha convinto Stellantis ad un cambio "in corsa" del nome della prima Alfa Romeo elettrica; la Milano, appunto, da oggi cambia nome in Alfa Romeo Junior. (DMove.it)

Ben dodici gli atleti presentati nell’evento formativo del ring da parte della Quero-Chiloiro Taranto. Pantaleo” di Modugno. (Tarantini Time Quotidiano)

Secondo, è la prima Alfa Romeo di serie disponibile anche al 100% elettrica. Per restare in tema di “piccole Alfa” la MiTo, che è una berlina a tre porte prodotta fino al 2018, risulta più corta di soli 11 cm. (AlVolante)

Proprio nei giorni in cui a Milano si celebra la settimana del design Stellantis debutta inverte la marcia di marketing e debutta agli eventi del “fuori salone” con l’automobile Alfa Romeo Junior. Il modello denominato “Milano”, ma costruito in Polonia, che tante polemiche aveva innescato la scorsa settimana. (Liberoquotidiano.it)

Risponde così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, a margine dell'inaugurazione del Salone del Mobile a Milano, a chi gli chiedeva se il cambio di nome dopo la polemica con l'esecutivo rappresentasse, o meno, una 'vittoria'. (Corriere Adriatico)