Metropolis/546 - 25 aprile: quando Meloni la chiamava 'una festa fatta per dividere'

Metropolis/546 - 25 aprile: quando Meloni la chiamava 'una festa fatta per dividere'
Repubblica TV INTERNO

Dal 26 aprile a Pescara parte la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Intanto infuria già come e forse più di ogni anno la polemica sul giorno della Liberazione. Che i membri e i sostenitori del governo di destracentro non vogliono fare proprio e che trascorrono indaffarati in tutt'altro. E Donzelli ci dà dentro: "La spallata sfruttando l'antifascismo in Basilicata non ha funzionato". di Giulio Ucciero e Emanuele Lauria a cura di Cinzia Comandè Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand sul sito di Repubblica (Repubblica TV)

Ne parlano anche altre fonti

Joe Biden ha firmato una legge con oggetto il bando di TikTok negli Usa. Questo avverrà a meno che il proprietario cinese ByteDance, non venderà la piattaforma entro i prossimi nove mesi. Una mossa che negli Stati Uniti è stata vista con dispetto, soprattutto dal web. (Il Giornale d'Italia)

Il bello del 25 aprile è che a sinistra ognuno ci vede quello che vuole. Approfittando dell’anniversario della Liberazione, soprattutto se al governo c’è una donna di destra, si può scendere in piazza in nome di qualunque cosa. (Liberoquotidiano.it)

ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime, come la persecuzione degli ebrei, senza pero' mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista". (Tiscali Notizie)

Gli odiatori social che vogliono la premier "appesa"

Gramsci rispondeva sempre 'no,le cose bisogna ripeterle, sempre'. Massimo Giannini si iscrive al club dei compagni che "va bene,ma non basta". (Liberoquotidiano.it)

Ignora di essere presidente del Consiglio perché il fascismo ha perso e si dice contro tutte le dittature, come il ministro Gennaro Sangiuliano, e va bene: pure io sono tanto antifascista quanto anticomunista, ma il 25 aprile è una data italian… È stato il 25 aprile di nessuno. (La Stampa)

Sono gli antifascisti italiani, pronti a scatenare la loro rabbia repressa invocando piazzale Loreto e auspicando una rapida morte di Giorgia Meloni e dei ministri del suo governo. Dicono di essere democratici, sostengono di voler difendere i valori democratici, ma non si fanno remore ad augurare la morte dal presidente del Consiglio. (ilGiornale.it)