A Jesolo va in scena la “guerra dei bagni”: i vecchi titolari degli stabilimenti balneari boicottano i vincitori delle nuove concessioni

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Vista la mancanza di una regolamentazione nazionale omogenea e di regole certe nell’assegnazione delle concessioni balneari, l’avvio della stagione turistica non poteva che finire così, nel caos. Come sta accadendo a Jesolo, in provincia di Venezia, una delle spiagge più affollate d’Italia. L’hanno già battezzata la “guerra dei bagni”, perché in due tratti strategici dell’arenile, i più centrali e quindi più appetibili, i vecchi titolari degli stabilimenti hanno sigillato i capanni con i servizi igienici e i chioschi per la ristorazione. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Ieri mattina dall'ufficio Demanio del Comune è stata inoltrata la comunicazione a tutti i soggetti interessati, ovvero alla nuova società ma anche ai concessionari uscenti, ovvero la società Consorzio Marconi srl che in queste ultime settimane aveva iniziato ad allestire l'arenile posizionando un migliaio di ombrelloni. (ilgazzettino.it)

Ma ora, dopo l'ennesima polemica, questa volta per la "guerra dei bagni", Rizzante vuole lanciare un appello al dialogo e al buon senso. «Ora dobbiamo lavorare per la pace: è indispensabile per l'intera città». (ilgazzettino.it)

Sulla spiaggia di Jesolo c’è già chi l’ha ribattezzata come la “guerra dei bagni”, con una buona parte dei servizi igienici della Unità minima di gestione 7, quella corrispondente al Consorzio Marconi, sigillati. (ilgazzettino.it)

A Jesolo ci sono già 200 alberghi aperti e si attende l’effetto «Ironman», al Lido le spiagge e i chioschi di tendenza sono già aperti, a Bibione si offrono ombrelloni e lettini gratis, mentre Chioggia e Sottomarina si punta sulle gite in mezzo alla natura. (Corriere)

Mentre il governo Meloni non ha ancora deciso come dovranno essere rinnovati i titoli scaduti il 31 dicembre 2023, il comune di Jesolo è andato avanti per conto suo: alcuni bandi di gara sono già stati conclusi e sta prevalendo un modello di turismo industriale gestito da grandi società di capitali, con piste da sci sulla spiaggia. (il manifesto)

È uno degli effetti del "caos concessioni" che da settimane sta tenendo banco a Jesolo. Stagione al via, ma spiaggia pronta a metà. (ilgazzettino.it)