Danno esistenziale da MUOS e da antenne a Niscemi
Relazione presentata durante l’audizione alle Commissioni Ambiente e Sanità del Senato a Caltanissetta in data 21 Marzo 2014 (estratto) da Peppe Cannella, attivista del Comitato di base No Muos di Modica (Ragusa). Psichiatra e psicoterapeuta. Docente di Psicopatologia e Diagnosi presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia per medici e psicologi (MIUR) dell’Istituto di Gestalt HCC Italy di Siracusa.
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Relazione presentata durante l’audizione alle Commissioni Ambiente e Sanità del Senato a Caltanissetta in data 21 Marzo 2014 (estratto)
Ritengo che i potenziali danni biologici e psicologici legati ai campi elettromagnetici delle 46 antenne militari americane di Niscemi siano da troppo tempo sottovalutati. Mi pare altresì doveroso aprire un’attenta riflessione sui mutamenti disfunzionali di abitudini che stanno innescando antenne e cantieri americani Muos tra i gruppi umani nella zona di questo centro in provincia di Caltanissetta. Negli ultimi due anni, come attivista No Muos, ho frequentato assiduamente Niscemi, dove ho incontrato centinaia di famiglie, persone, bambini e ho avuto modo di sperimentare sensazioni e percezioni particolari che hanno fatto da sfondo ad alcuni miei convincimenti. L’elettrosmog presenta peculiari caratteristiche psico-lesive determinate soprattutto dall’intangibilità e dall’impalpabilità che le onde elettromagnetiche presentano pur essendo fisicamente reali: cioè non si vedono, non si toccano, ma ci sono. Intendo affermare che a Niscemi sperimentare soggettivamente, a medio-lungo termine, un ridotto senso di controllo sull’evento-onda elettromagnetica, unito al timore e alla minaccia di perdita della salute personale o di persone care sta costituendo, di fatto, un potente fattore di rischio per la salute mentale. Negli ultimi anni la preoccupazione di incorrere in una malattia personale o a carico dei propri figli o parenti dovuta alle antenne americane ha prodotto un vero e proprio cambiamento nell’agire quotidiano di molte famiglie e persone. La clamorosa esperienza di protesta civile Mamme No Muos nasce a Niscemi non per caso, ma perché intimamente collegata alle drammatiche dinamiche emotive all’interno del gruppo di appartenenza. Nelle campagne vicine alla base americana di Contrada Ulmo e nelle zone peri-urbane e periferiche di Niscemi, dove appaiono più visibili all’occhio umano le antenne americane, c’è paura e di conseguenza sono sempre più numerose le case con gli avvolgibili abbassati e le porte tenute chiuse. All’interno di diversi edifici di queste ampie aree, negli orti, nei campi e nei cortili esterni si annota inoltre un tempo di permanenza di adulti e soprattutto di bambini decisamente ridotto. Ampi settori di popolazione niscemese stanno cioè assumendo abitudini e stili di vita difensivi e disfunzionali ritenuti, in maniera ingenua, idonei a limitare l’effetto nocivo esercitato dall’esposizione elettromagnetica. Ritengo inoltre che la produzione di campi elettromagnetici di intensità superiore ai limiti previsti dalla legge (diverse volte rilevata dall’ARPA-Sicilia) e resa pubblica dai mezzi di informazione unita alla preoccupazione crescente generata dalle gigantesche parabole del Muos in costruzione (il MUOStro) ha fatto aumentare il numero di casi in cui è registrabile malessere psichico. Mi è, infatti, capitato più volte a Niscemi di vedere e ascoltare persone di ogni età in cui erano evidenti spunti ansiosi con interferenza disfunzionale sulla sfera ideativa rivolta verso l’ingiustizia di dover vivere in una città ritenuta pericolosa per le antenne e le parabole, stati di pre-allarme associati a cefalea e lamentele somatiche, deficit di concentrazione, irritabilità, insonnia, abbassamento del tono dell’umore.
Diversi attivisti No Muos, e anche colleghi medici niscemesi, mi hanno piu’ volte descritto familiari e conoscenti da mesi con evidente disagio psichico. Ho incontrato bambini molto spesso coinvolti dal malessere emotivo dei genitori e presentare sintomi psichici atipici, sotto-soglia e apparentemente inspiegabili: diverse Mamme No Muos mi hanno parlato preoccupate di figli piccoli particolarmente irrequieti, insonni, svogliati, con calo dell’attenzione e piagnucolosi. Presumo che, negli ultimi anni, diverse di queste situazioni si siano aggravate sino a diventare, oggi, vere e proprie condizioni psicopatologiche. Anche perché i livelli di ansia sono diventati più alti da quando si è aggiunta la consapevolezza di abitare in un luogo come Niscemi che potrebbe diventare bersaglio militare in caso di guerra: gli americani, infatti, sono impegnati in diverse aree di conflitto nel bacino del Mediterraneo e i venti di guerra in Siria e in Medio Oriente continuano a soffiare forte. Ritengo che Niscemi e i suoi abitanti già da anni stiano piangendo numerosi casi in cui potrebbe delinearsi un vero e proprio danno esistenziale definibile come un danno che presenta la vita quotidiana, essenzialmente, così come intessuta prima che il “torto” avesse luogo. Le antenne militari americane funzionano dal 1991 e il cantiere delle gigantesche parabole Muos è aperto da qualche anno. Il silenzio attorno ai legami tra questione antenne, parabole e salute mentale oggi mi preoccupa. Neanche la relazione dell’Istituto Superiore della Sanità sul Muos e sui potenziali rischi per la salute dice nulla su questo argomento per il fatto che è condizionata da un eccessivo biologismo e riduzionismo. Rendere evidente e documentabile ciò che sta accadendo nell’area di Niscemi non è difficile. Ogni Sindaco, compreso quello di Niscemi, non dovrebbe mai dimenticare di rappresentare la più’ importante autorità sanitaria del territorio comunale e di avere il diritto-dovere di tutelare, senza timori reverenziali, il ben-essere dei suoi concittadini. L’Assessorato Regionale alla Salute, utilizzando risorse umane e strumenti ordinari già presenti all’interno nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta e del Dipartimento di Salute Mentale, potrebbe in pochi mesi avviare e portare a termine uno studio-mappa sulle pesanti criticità psichiche ed emotive nel territorio niscemese con il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia e dei pediatri di Niscemi. I colleghi pediatri e i medici di famiglia sono in possesso di dati ed informazioni allarmanti che vanno sistematizzati. Il Sindaco di Niscemi La Rosa, l’Assessore Regionale alla Salute Borsellino e il Presidente della Commissione Sanità Di Giacomo hanno il dovere di approfondire questo delicatissimo tema che rimane stranamente non affrontato. Tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare o gli americani: tra il dire e il fare c’è di mezzo incominciare. Subito, senza indugi e prima che sia troppo tardi. E i cittadini niscemesi stanno forse aspettando da troppo tempo. Poteri forti hanno deciso che il Muos deve costruirsi ad ogni costo e che le 46 antenne militari devono continuare a funzionare. Smontiamolo, spegniamole. Subito!
Caltanissetta, 21 Marzo 2014
Ritengo che i potenziali danni biologici e psicologici legati ai campi elettromagnetici delle 46 antenne militari americane di Niscemi siano da troppo tempo sottovalutati. Mi pare altresì doveroso aprire un’attenta riflessione sui mutamenti disfunzionali di abitudini che stanno innescando antenne e cantieri americani Muos tra i gruppi umani nella zona di questo centro in provincia di Caltanissetta. Negli ultimi due anni, come attivista No Muos, ho frequentato assiduamente Niscemi, dove ho incontrato centinaia di famiglie, persone, bambini e ho avuto modo di sperimentare sensazioni e percezioni particolari che hanno fatto da sfondo ad alcuni miei convincimenti. L’elettrosmog presenta peculiari caratteristiche psico-lesive determinate soprattutto dall’intangibilità e dall’impalpabilità che le onde elettromagnetiche presentano pur essendo fisicamente reali: cioè non si vedono, non si toccano, ma ci sono. Intendo affermare che a Niscemi sperimentare soggettivamente, a medio-lungo termine, un ridotto senso di controllo sull’evento-onda elettromagnetica, unito al timore e alla minaccia di perdita della salute personale o di persone care sta costituendo, di fatto, un potente fattore di rischio per la salute mentale. Negli ultimi anni la preoccupazione di incorrere in una malattia personale o a carico dei propri figli o parenti dovuta alle antenne americane ha prodotto un vero e proprio cambiamento nell’agire quotidiano di molte famiglie e persone. La clamorosa esperienza di protesta civile Mamme No Muos nasce a Niscemi non per caso, ma perché intimamente collegata alle drammatiche dinamiche emotive all’interno del gruppo di appartenenza. Nelle campagne vicine alla base americana di Contrada Ulmo e nelle zone peri-urbane e periferiche di Niscemi, dove appaiono più visibili all’occhio umano le antenne americane, c’è paura e di conseguenza sono sempre più numerose le case con gli avvolgibili abbassati e le porte tenute chiuse. All’interno di diversi edifici di queste ampie aree, negli orti, nei campi e nei cortili esterni si annota inoltre un tempo di permanenza di adulti e soprattutto di bambini decisamente ridotto. Ampi settori di popolazione niscemese stanno cioè assumendo abitudini e stili di vita difensivi e disfunzionali ritenuti, in maniera ingenua, idonei a limitare l’effetto nocivo esercitato dall’esposizione elettromagnetica. Ritengo inoltre che la produzione di campi elettromagnetici di intensità superiore ai limiti previsti dalla legge (diverse volte rilevata dall’ARPA-Sicilia) e resa pubblica dai mezzi di informazione unita alla preoccupazione crescente generata dalle gigantesche parabole del Muos in costruzione (il MUOStro) ha fatto aumentare il numero di casi in cui è registrabile malessere psichico. Mi è, infatti, capitato più volte a Niscemi di vedere e ascoltare persone di ogni età in cui erano evidenti spunti ansiosi con interferenza disfunzionale sulla sfera ideativa rivolta verso l’ingiustizia di dover vivere in una città ritenuta pericolosa per le antenne e le parabole, stati di pre-allarme associati a cefalea e lamentele somatiche, deficit di concentrazione, irritabilità, insonnia, abbassamento del tono dell’umore.
Caltanissetta, 21 Marzo 2014
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