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A Vittoria la Mostra d'Arte Contemporanea "Oblivion"
L’Associazione culturale MPGART di Vittoria (RG), associazione senza scopo di lucro, promuove ed organizza la 1^ edizione di “Oblio”, collettiva di arte contemporanea. La Memoria e l’Oblio sono misteriosamente intrecciati quanto lo sono Mnemosine e Lete. Mnemosine, la madre di tutte le Muse, è la generosa dispensatrice di quella sensibilità che ci consente di impressionarci per accogliere, dar spazio e trattenere il ricordo e la conoscenza.
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Vittoria (RG),
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L’Associazione culturale MPGART di Vittoria (RG), associazione senza scopo di lucro, promuove ed organizza la 1^ edizione di “Oblio”, collettiva di arte contemporanea.
La Memoria e l’Oblio sono misteriosamente intrecciati quanto lo sono Mnemosine e Lete. Mnemosine, la madre di tutte le Muse, è la generosa dispensatrice di quella sensibilità che ci consente di impressionarci per accogliere, dar spazio e trattenere il ricordo e la conoscenza.
Gli antichi greci lo avevano collocato in prossimità dei campi Elisi, e per coloro che non riuscivano ad arrivarci e dissetarsi il tormento eterno era una sicura garanzia.
La memoria è una funzione di accoglienza, una sorta di grande utero che preserva i valori fondamentali della vita e per la vita. Sin dall’antichità è stata considerata una funzione importantissima; per gli antichi Greci la topoi era l’arte di associare luoghi a parole immagini e rappresentazioni.
La Memoria e l’Oblio concorrono a creare un campo unificato; ne erano profondamente consapevoli gli iniziati dei misteri orfici i quali sottolineavano costantemente la strettissima interdipendenza utilizzando rituali specifici. Le due funzioni sono simili al flusso del mare dove l’onda in avanti è sempre seguita da un’altra di arretramento.
La memoria è anche un fatto fisico: è sempre il corpo a ricordare.
Marcel Proust ne La ricerca del tempo perduto ci parla di esperienze olfattive e sonore che riportano a galla gli antichi vissuti.
La memoria non solo come esercizio della mente, ma come funzione totale dell’essere.
Anche Nietzsche riteneva che la capacità di dimenticare fosse un prerequisito fondamentale per il raggiungimento della felicità; in questo modo poneva l’accento sulla forza propulsiva della vita che deve necessariamente lasciare andare i suoi carichi quando si spinge in avanti.
Nelle culture moderne la memoria purtroppo ha perso in popolarità. Una volta essa era ritenuta fondamentale per coloro che dovevano imparare; oggi il discredito nei confronti del nozionismo ha inflitto un duro colpo a questa vitale funzione.
Parte dei ricavati della Mostra sarà devoluto ad una associazione impegnata nel sostegno di soggetti portatori di handicap.