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L'Inps prima le toglie la pensione e poi le chiede il rimborso. E' il caso una donna di quarantacinque che è ricoverata dal 10 Agosto in una clinica psichiatrica.
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Agropoli,
(informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)
Ci risiamo. Ecco ancora un’altra ingiustizia ai danni di una donna di quarantacinque anni che dal 10 Agosto è ricoverata in una clinica psichiatrica.
Giovedì 6 settembre 2012, la famiglia di Teresa riceve una raccomandata dall’INPS di Salerno, dove si richiede il rimborso di 492, 97 euro in più sulla sua pensione per una prestazione di invalidità civile non spettante.
Ritengo che ciò sia un abuso nei confronti di una donna che sta vivendo momenti terrificanti in una clinica psichiatrica. Non può contare sull’aiuto dei familiari, in quanto sua madre rischia di finire su una sedia a rotelle a causa di una frattura vertebrale.
Alla giovane donna le era stata sottratta l’indennità di accompagnamento dopo una visita di controllo effettuata il 13 luglio alla sede INPS di Salerno.
I medici incaricati della verifica: Il Presidente Giuseppe Lucia, Componente Elisabetta Aliberti.
La giovane donna solo da un anno e dopo una lunga causa civile era riuscita ad ottenere l’indennità di accompagnamento. I ricorsi, fra l’altro, resteranno ancora bloccati fino al 15 Settembre. Ma quanto tempo la famiglia dovrà aspettare? Come possono permettersi una badante? Non ci sono parole per esprimere il mio più profondo dissenso nei confronti di persone che non sanno che cosa significa soffrire, che non sanno dove sta di casa la disperazione, che non hanno familiari ricoverati in cliniche psichiatriche. Bisogna provare per credere! Qui, si è raggiunto ormai il limite di sopportazione ai soprusi, alle ingiustizie di persone che mirano solo a ledere l’animo di persone indifese. Vergogna!