“A Birobidžan io ci sono nato - Storia di un ebreo a metà nella prima Israele”. Il nuovo romanzo di Eugenio Cardi

TERRA DI RUSSIA ED EBRAISMO nel romanzo storico di Eugenio Cardi: la prima Israele non è nata lì dove sappiamo essere oggi ma è nata ben 14 anni prima in una terra desolata e paludosa, infestata di zanzare, nell'angolo dell'estremo oriente russo
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

TERRA DI RUSSIA ED EBRAISMO nel romanzo storico di Eugenio Cardi:

A Birobidžan io ci sono nato - Storia di un ebreo a metà nella prima Israele”.

“A Birobidžan io ci sono nato - Storia di un ebreo a metà nella prima Israele” è il nuovo romanzo di Eugenio Cardi, romanzo storico che si occupa di un argomento molto particolare e per la gran parte misconosciuto:  infatti pochi sono a conoscenza del fatto che la prima Israele non è nata lì dove sappiamo essere oggi ma è nata ben 14 anni prima in una terra desolata e paludosa, infestata di zanzare, nell'angolo dell'estremo oriente russo e per la precisione nella regione siberiana di Birobidžan, al confine con la Cina, a 8000 km da Mosca, lì dove Stalin pensò di inviare e confinare la gran parte degli ebrei russi.  

Il protagonista di questo nuovo romanzo di Cardi è Isaac Kaluv, ultimo discendente in linea retta di una famiglia di ebrei askenaziti, l’unico della famiglia ad esser nato a Birobidžan: abbandonato alla nascita dai propri genitori, è cresciuto in unica compagnia di suo nonno Jacob (ebreo tradizionalista e libertario, convinto antisionista, forte avversatore del Luteranesimo, contrario alle idee propagandate dalla corrente ebraico-socialista), giunto quale ultima destinazione a Birobidžan dopo un lungo peregrinare per mezza Europa. Isaac, cinico, ironico, donnaiolo, ambizioso e furbo, formalmente impiegato d'ordine del servizio telegrafico di Stato, è in realtà un agente segreto al servizio del KGB, proprio in un momento storico nel quale la comunità ebraica russa è fortemente vessata e perseguitata dal regime staliniano. Isaac vive quindi con gran difficoltà tale sua doppia identità: ebreo e contemporaneamente agente segreto del terribile e famigerato servizio segreto russo, costretto ad osservare la guerra senza esclusione di colpi che avviene all’interno del KGB per la conquista di fette di potere.   

Sullo sfondo, si intravvede quel torbido alone di mistero che da secoli circonda gli ebrei askenaziti tedeschi del tardo Medioevo, molto spesso fortemente accusati (a torto o a ragione) di compiere, in coincidenza con la Pasqua ebraica, dei terribili sacrifici umani a scapito di bambini cristiani. Storicamente non si è mai giunti ad una verità assoluta sulla questione, seppur vi siano stati nel tempo perfino dei processi giudiziari conclusisi con delle condanne a morte (famoso il caso giudiziario svoltosi a Trento nel 1475 legato al piccolo Simonino di soli due anni e mezzo, vittima, secondo l’accusa, di tali “omicidi rituali”).

Il nuovo romanzo di Eugenio Cardi sarà in libreria a settembre: pubblicato da Santelli Editore, è distribuito da Messaggerie Libri. Prefazione di Gisella Ruccia, videoproducer de “Il Fatto Quotidiano”. 

Eugenio Cardi, autore di numerosi romanzi e racconti pubblicati sia nel tradizionale formato cartaceo che in formato digitale (Ebook), sia in Italia che all’Estero, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo politico-sociale) presso l’Università degli Studi di Perugia ed ha un lungo trascorso in ambito associazionistico e volontaristico, in particolare nei settori CARCERI, IMMIGRAZIONE e MINORI IN DIFFICOLTA’. E’ autore tra l’altro del romanzo di denuncia sociale contro l’abuso sessuale infantile “Irene F. Diario di una borderline”, presentato sia presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati che presso il Senato della Repubblica.  

Roma, 6 maggio 2024

Sonia Van Arkadie – [email protected]

(Ufficio Stampa dott. Eugenio Cardi)

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