NOBODADDY a RAVENNA da Ottobre 2009

IL NOBODADDY INONDA DI TEATRO LA SUA RAVENNA VISO-IN-ARIA ASPIRANDO A FARNE UNA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
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IL NOBODADDY INONDA DI TEATRO LA SUA RAVENNA VISO-IN-ARIA ASPIRANDO A FARNE UNA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

A Ravenna, in quel Teatro Rasi che il gruppo delle Albe ha reso luogo di “coltura teatrale”, si sviluppa ogni anno – tra ottobre e maggio – il Nobodaddy: non un vero e proprio festival né una semplice rassegna, ma un rovello sul contemporaneo, un progetto che ogni anno muta forme e protagonisti per indagare i nodi dell’oggi. Il Nobodaddy 2009/2010 si conferma terreno di incursioni nelle arti performative e non solo in una voluta mescolanza tra generazioni di artisti e linguaggi che si confondono e dialogano. Oltre a un grande seguito di giovani spettatori il Nobodaddy è al centro dell’attenzione teatrale nazionale e si pone come fiore all’occhiello di una Ravenna che vuole distinguersi sul piano culturale. Quest’anno il programma produce una vera e propria “esplosione” scenica che inonda la città con la presenza di numerosissimi spettacoli ed eventi collaterali, garantendo al pubblico ravennate uno sguardo sui movimenti del teatro senza limitazioni di genere, ma anche nutrendosi di incursioni artistiche di diversa natura.

Il Nobodaddy 2009/2010 è suddiviso in tre ante: un prologo, in autunno, contraddistinto da una forte presenza dei più recenti lavori delle Albe – intorno ai quali si snodano alcune eccellenti presenze di poesia, musica, disegno – seguito da un fitto corpo centrale – che tra gennaio e aprile presenta molti protagonisti della scena italiana contemporanea – e da un intenso finale che, sotto la già nota suggestione di Ravenna-viso-in-aria, vede srotolarsi l’inesauribile vena teatrale ravennate che conta oggi non meno di 23 tra artisti e gruppi scenici presenti in questa sfrenata città del teatro. Ad accompagnare le visioni, gli ascolti e gli incontri si articolano nei tre diversi momenti del Nobodaddy altrettante mostre che fanno il punto sul disegno e sul fumetto, legandosi al teatro attraverso uno sviluppo grafico della narrazione e della parola.

PROLOGO (ottobre-dicembre 2009) _
Con la ripresa dell’ultima produzione, Stranieri, e la presentazione di due nuovi piccoli lavori composti dai giovani attori del gruppo, Odiséa e Aria pubblica, è una sorta di personale del Teatro delle Albe la spina dorsale della programmazione autunnale del Nobodaddy. Intorno a questi tre appuntamenti si aprono ramificazioni che insistono sulla poesia, proseguono nell'indagine sulla lingua e accolgono il disegno narrativo. Questa fase inaugurale di un Nobodaddy sempre più sinfonico conferma le collaborazioni già collaudate con Bronson Produzioni, che presenta i concerti di musica indipendente, Associazione Mirada, che cura una mostra di disegno, e Fanny & Alexander, presente a programma con i suoi spettacoli ma anche con la gestione dello spazio Almagià Artificerie; e, mentre s’intensificano la collaborazione con l’Associazione Cantieri, qui curatrice di una parentesi dedicata alla danza e alla videodanza, e con la Fondazione Flaminia, si apre quella con Ravenna Festival; il Nobodaddy tesse così nuovi nodi di una rete cittadina e apre lo scenario di una candidatura della nostra città a diventare Capitale europea della cultura.

Con le Albe si va alla poesia, al dialetto, alla lingua drammaturgica…
L’universo del Teatro delle Albe si pone come nodo di diverse questioni poste all’oggi dal teatro. Questioni indagate attraverso lo scavo linguistico del dialetto, o con il peso insieme silenzioso e inesorabile della parola poetica, e infine con la capacità di certa drammaturgia contemporanea di innescare i paradossi facendo esplodere i temi tragici e grotteschi insieme. Il primo appuntamento con le Albe vede in scena Roberto Magnani al Teatro Rasi dal 30 ottobre al 12 novembre alle 21 (riposo 1,2,9 novembre, il 6 novembre ore 18), impegnato in una “lettura selvatica” che si immerge nel dialetto e nella sua capacità di scavare nell’immaginario: Odiséa è tratto dall’omonimo testo di Tonino Guerra, nell’adattamento di Giuseppe Bellosi. Ma il percorso nella poetica Albe vede al centro Stranieri, l’affondo della compagnia nel mondo “bruciato” dell’autore contemporaneo Antonio Tarantino, un antro fitto di fantasmi e nevrosi contemporanea, in scena in un luogo da definire dal 17 al 19 dicembre alle 21. Il terzo e ultimo momento di questo affresco presenta Aria pubblica, “miniatura vocale” sul testo omonimo della poetessa Patrizia Cavalli, a cura di Ermanna Montanari e Marco Martinelli, con Laura Redaelli; in scena dal 17 al 19 dicembre, ogni sera dopo Stranieri.

Ecco allora il Teatro Kismet OperA insistere sulle ferite di un mondo scoppiato con Esplorazione Tarantino, una regia di Marco Martinelli dal testo di Antonio Tarantino La casa di Ramallah, dove il conflitto fra Israele e Palestina si fa immagine della follia umana: il 30 e il 31 ottobre, ogni sera in doppia replica alle 20 e 22,30. Mentre diversi altri appuntamenti di questa prima parte proseguono nella scelta del dialetto come “lingua di scena”: il pomeriggio dedicato al lungo percorso poetico di Nevio Spadoni il 7 novembre al Teatro Rasi alle 18; ma anche La Fondazione, lettura di Giuseppe Bellosi dal monologo di Raffaello Baldini in scena al Rasi il 13 novembre alle 21; e Liberata, spettacolo del gruppo bolognese Teatro dell’Argine, al Rasi il 14 novembre alle 21, che recupera la forza narrativa e popolare del mondo romagnolo. Nel pomeriggio del 14 novembre, alle 18, il poeta e studioso Giuseppe Bellosi, il poeta e traduttore Giovanni Nadiani, e Gianfranco Camerani, presidente dell'Istituto Friedriech Schurr che si occupa della salvaguardia e della divulgazione del dialetto romagnolo, terranno un incontro coordinato da Roberto Magnani, La splendida tutta, sulla questione del dialetto come lingua di scena, e sulla funzione che esso può avere nella società odierna nonché sulla strumentalizzazione che la lingua locale sta subendo da parte di una certa politica. …e con la collaborazione delle altre numerose anime della città il Nobodaddy muove verso danza, disegno, musica indipendente, poesia internazionale

Fanno parte di questo prologo sfaccettato: il reading di uno dei maggiori poeti contemporanei americani Lato REC. Billy Collins legge se stesso, ospitato in collaborazione con la Fondazione Flaminia al Teatro Rasi; e la serata ad opera dell’Associazione Cantieri, il 20 novembre ore 21 sempre al Rasi, dal titolo Progetto Videodance (Moving Virtual Bodies), che promuove la video arte nella danza contemporanea (un progetto della rete AnticorpiXL. Il progetto verrà presentato in quattro città italiane: Ravenna, Bassano del Grappa, Civitanova Marche e Bari).Il 10 dicembre, in collaborazione con il Circolo Libertà e Giustizia di Ravenna e Assessorato Pari Opportunità del Comune di Ravenna, è invece la serata de Il corpo delle donne, documentario di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi sull'uso e l'abuso del corpo femminile in televisione, che lancia un convincente allarme sulla mercificazione del corpo femminile nei media e avanza la proposta di altri modelli oltre quello di donna oggetto (alla proiezione sarà presente l'autrice): è in programma, nella stessa serata, la presentazione di LEBEN operina in valigia di Marco Martinelli, volume edito da Editoria & Spettacolo, ristampato ora con l'introduzione di Andrea Bajani.Nasce dalla collaborazione con Fanny & Alexander la presenza al Nobodaddy de La collezione, un laboratorio di Pathosformel sul gesto, aperto a performer, artisti visivi, danzatori e studiosi e persone di tutte le età che abbiano o non abbiano avuto esperienza in campo performativo dal 20 al 22 novembre.

Concerti e mostre tra ottobre e dicembre
Due concerti a cura di Bronson Produzioni fanno parte di questo prologo, uno all’Almagià e uno al Rasi. Il primo appuntamento vedrà sul palco delle Artificerie Almagià il 12 ottobre alle 21,30 tre formazioni: John Wiese, uno dei più raffinati noise-maker americani; Evol, gruppo di computer music, e Lorenzo Senni, autore e produttore cesenate di musica elettronica. Il secondo appuntamento, il 18 novembre, vede il ritorno al Rasi dei Six Organs of Admittance che presentano il loro ultimo album Luminous Night, già osannato dalla critica; insieme a Woven Hand, ossia David Eugene Edwards, che presenta Ten Stones; e il quartetto portoghese Gala Drop.La mostra che accompagna questo prologo autunnale è quella di un giovane artista friulano, Davide Toffolo, autore tra i più interessanti del panorama fumettistico italiano che qui si confronta con Pasolini in un’intervista immaginaria presentando le tavole del suo Intervista a Pasolini (edizioni Coconino). La mostra di Toffolo apre l’intero programma del Nobodaddy il 9 ottobre al Teatro Rasi alle 21.

PROGRAMMA 2010: gennaio-maggio

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Il Nobodaddy proseguirà da gennaio con un fitto programma di ospitalità dalla scena italiana e non solo: Daniele Timpano, Lorenzo Gleijeses, Claudio Morganti, Menoventi, ZOE teatro, Simona Bertozzi, Gruppo Nanou, Sonia Bergamasco e Rodolfo Rossi, Bottega degli Apocrifi, Motus, Kinkaleri, Lorent Wanson, Fibre Parallele Teatro, Punta Corsara. Mostre di Davide Reviati e Leila Marzocchi. Un laboratorio di Renata Molinari sulle Porte d’Oriente e di Motus. Incontri di vario genere tra cui quello condotto da Tahar Lamri. Concerti da definire. E gli SMS Sulfur Magnetic Sound e Talk Radio a cura del gruppo critico AltreVelocità e Fanny & Alexander.

RAVENNA VISO-IN-ARIA

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In primavera, oltre allo svolgimento dei debutti della non-scuola, verrà il momento di Ravenna-viso-in-aria. Che cos'è Ravenna viso-in-aria? È una città in cui il teatro è un ecosistema. È un luogo che sta sempre più diventando un’anomalia nel panorama teatrale italiano con la sua sorprendente fioritura di gruppi che, con linguaggi e stili molto diversi tra loro, producono lavori spesso ospitati dai teatri e dai festival italiani e stranieri. Un singolare mosaico di tensioni creative, che manifesterà le sue visioni in una tre giorni del maggio 2010, da venerdì 21 a domenica 23, in vari luoghi della città. Diverse generazioni a confronto, 23 gruppi operanti in differenti discipline: teatro, danza, arti performative.

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Il Nobodaddy, a cura di Ravenna Teatro, è sostenuto dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da CMC Cooperativa Muratori Cementisti Ravenna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Si ringraziano inoltre per il sostegno economico Angelo Vintage Palace, Casa Coop Tre, Hotel Ravenna, Hotel Roma, Impianti Panzavolta, Lega Coop, Naif Ristorante, Ubulibri.

Ufficio Stampa

Giancarlo Garoia
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47100 Forlì (Forli-Cesena) Italia
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