Ricerca di Reputation Manager sugli ultimi papi del '900: "Wojtyla, una vita da santo?" la parola al Web

Dopo anni dalla morte, la Rete italiana sembra premiare l’identità digitale e la reputazione online di papa Giovanni XXIII; l'analisi della prossimità emotiva dei nomi dei cinque papi alle parole «santo» e «beato». - dice Andrea Barchiesi M.D. di Reputaton Manager- rileva che Giovanni Paolo II è il più lontano, come “distanza emotiva", da entrambi i termini, specialmente rispetto a Giovanni XXIII e poi a Paolo VI.
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - internet) - E‘ di questi giorni un sondaggio di un noto sito giovanile che dice che il 75% dei giovani considera Papa Wojtyla una figura moderna da ammirare, mentre l’11% lo avrebbe invece voluto piu' innovatore e il restante 14% non lo considera un personaggio vicino ai giovani.

Ma cosa dicono tutti gli altri? E soprattutto, cosa se ne è detto in rete negli anni, spontanamente e forse più sinceramente, senza essere stati sollecitati per l’occasione?

Reputation Manager – la società di ingegneria reputazionale specializzata nel Web 2.0, http://www.reputazioneonline.it - rende oggi noti i dati una ricerca effettuata con il suo avanzato strumento di monitoraggio online e analisi psicolinguistica, che aggiunge altre interessanti notazioni sulla reputazione online del papa neo-beato, insieme a quella di Paolo VI, Pio XII, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I.

“Grazie alle nostre tecniche di analisi semantica e algoritmi di monitoraggio online, ci siamo anzitutto proposti di individuare per ciascun papa la correlazione ai concetti di «santità» e «beatitudine», analizzando al contempo l’identità digitale e la reputazione degli ultimi cinque papi del ‘900 e rilevandola sul web in termini di numero di conversazioni, argomenti salienti, canali più attivi e presenza sui Social Network.” ha detto Andrea Barchiesi, Managing Director di Reputation Manager.

Reputation Manager ha infatti sviluppato, in collaborazione con Sperry Psychotechnologies, la metodologia eWA-“Emotional Word Analyzer”- al fine di identificare l’emozione dietro le parole utilizzate sul web. Lo strumento, dopo aver verificato le coerenze semantiche e di target desiderate, analizza gli elementi fonetici presenti appena prima ed appena dopo la parola in esame e fornisce una misura dell’energia emotiva della parola rispetto a tre categorie e assi cartesiani: “istinto/riflessione”, “vissuti/aspirazioni” e “contenuti/relazioni”. L’energia emotiva così identificata non rappresenta un’emozione soggettiva, ma l’ emozione che il sistema linguistico ha mediamente attribuito ad una parola, nel corso della sua storia (in rete).

“Abbiamo analizzato la prossimità emotiva dei nomi dei cinque papi alle parole «santo» e «beato». Giovanni Paolo II è associato, nella mappa delle relazioni emotive elaborata da eWA, ad un esperienza emotiva forte, ma è il più lontano - come “distanza emotiva”- da entrambi i termini, specialmente rispetto a Giovanni XXIII e a Paolo VI.”

L’analisi semantica ha preso in esame anche la distribuzione dei commenti in rete, con una netta preponderanza quantitativa per Giovanni Paolo II, che fa ovviamente la parte del leone con il 35% del totale; secondo viene però Giovanni XIII, che a oltre 40 anni dalla sua morte detiene ben il 21%; segue Paolo VI, con il 18%; poi viene Giovanni Paolo I (molto vicino, se si pensa al suo brevissimo pontificato, di circa un mese) con il 14%; da ultimo Pio XII, con il 12%.

E’ stata effettuata anche un’analisi dei domini più attivi sul tema “papi”: come spesso accade, data l’influenza e la viralità del video, YouTube stravince, con oltre 1000 video, 11.000 commenti e quasi 9 milioni di visualizzazioni. I video più visualizzati e commentati riguardano Giovanni Paolo II, riflesso di un pontificato lungo e sicuramente il più “mediatizzato” rispetto agli altri analizzati. Si tratta di video connotati da una forte emotività: da “bellissimi fuori onda” a tributi spontanei di affetto fino alla commemorazione dei funerali. Nella top ten dei più visualizzati fa però capolino anche Giovanni Paolo I, a dispetto o forse proprio a ragione del suo brevissimo pontificato, che lo ha reso un po’ speciale.

Gli altri domini più attivi si attestano tutti più o meno allo stesso livello, con qualche decina (meno di cento) di rilevazioni ciascuno. E si scopre ad esempio che il sito/blog UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti Italiani) parla molto di papi, anche con dotte dissertazioni sulle procedure di beatificazione e santificazione nella storia della chiesa; ma sono molto frequentati sull’argomento anche un blog personale di “Raffaella” su papa Ratzinger, wikipedia, wikideep, e poi ancora la libreria del santo, cattoliciromani.org, la Treccani online e le risposte di Yahoo! Interessi enciclopedici..parrebbe.

L’analisi di Facebook ha rivelato una grande attività di gruppi e di fan page per questi cinque papi,: quasi un centinaio (94) di gruppi e una settantina (68) di Fan Page - rispettivamente con 220.000 e 975.000 membri – anche se probabilmente con tanti doppi, per ovvie ragioni.

“Reputation Manager ha messo infatti a punto un sofisticato modulo di analisi delle conversazioni su Facebook, che offre un quadro completo della partecipazione degli utenti in relazione alla tipologia di contesto di conversazione, verifica gli opinion leader e i trend di interazione partecipazione.” ha continuato Barchiesi “Dall’analisi ci risulta che il papa più social su Facebook sia sicuramente Wojtyla, ma è interessante notare che, sebbene staccato di molto, Pio XII arriva prima, per numero di follower, di Paolo VI e soprattutto di Giovanni XXIII, che invece era il più “gettonato” in tema di beatitudine e santità.”

Cosa concludere, dunque, a margine di quest’analisi? Forse si potrebbe azzardare che, se il papa più noto e dibattuto anche in Rete è sicuramente Giovanni Paolo II, gli estimatori 2.0 premiano Papa Roncalli, il cosiddetto “papa buono”.

Del resto, non sono in pochi oggi ad affermare che dopo il Concilio Vaticano II, presieduto appunto da Giovanni XXIII, la chiesa cattolica sia “tornata un po’ indietro” - in particolare proprio con Woytyla, un papa certamente conservatore, nonostante la sua grande e ben attestata (anche in rete) “mediacità”.

Parafrasando McLuhan (all’incontrario), in questo caso verrebbe da dire che il mezzo pare non essere stato, per tutti, il messaggio. 

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Reputation Manager® utilizza un criterio di acquisizione dei contenuti che tende a ricalcare il comportamento naturale degli utenti sulla rete (Human Search), e raccoglie dati all’interno di tutti i canali internet: Blog, Forum, Opinioni e Recensioni, Siti di News, Video On Line, Siti di Enti e Associazioni, Portali Tematici. L’analisi di Reputation Manager® si basa su tre parametri sintetizzati nel coefficiente di rischio reputazionale (CERR®):
- Rilevanza dei contenuti: quanto sono positive o negative le opinioni espresse dagli utenti rispetto ai temi indagati
- Importanza dei domini: quanto sono visibili sui motori di ricerca, autorevoli e frequentati i domini
che ospitano le discussioni
- Pertinenza delle conversazioni rispetto ai domini che le ospitano: coerenza degli argomenti rispetto ai temi trattati nel dominio


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