FINDING PALESTINE: STORIE E SIENTIERI DI UNA TERRA
Progetto nato dall’incontro tra l'Ass. Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter” e l'Ass. Culturale Aktivamente. Il 31 maggio a Roma, Finding Palestine ripercorre la cultura palestinese classica e contemporanea. Una serata dove forme di espressione culturale troveranno spazio attraverso più linguaggi raccontando una Palestina spesso invisibile.L’evento darà risalto alla partecipazione della Palestina alla Biennale di Venezia e alla decisione Unesco di dichiarare Gerusalemme Capitale della Cultura Araba
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(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Costruire intrecci e ponti tra due Paesi del Mediterraneo, l'Italia e la Palestina, questo l’obiettivo di Finding Palestine, l’evento nato dall’incontro dell’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter” e dell'Associazione Culturale Aktivamente.
Domenica 31 maggio a partire dalle 18.00 al Circolo degli Artisti (ingresso libero) a Roma, in via Casilina Vecchia 42, Finding Palestine propone di ripercorrere la cultura palestinese classica e contemporanea, attraverso una serata in cui le varie forme di espressione culturale troveranno spazio attraverso la pittura, fotografia, teatro, scultura, danza, musica, cucina, poesia, moda e artigianato, raccontando una Palestina spesso invisibile.
Aktivamente e “Wael Zwaiter” hanno deciso di dedicare questa terza edizione al poeta palestinese Mahmoud Darwish, scomparso nel 2008. Per l’occasione l’attrice italiana Jasmine Trinca (La stanza del figlio, Romanzo criminale, La meglio gioventù) e altri interpreteranno le sue poesie al suono dell’oud.
Tra gli ospiti il gruppo Checkpoint 303, un progetto musicale d’avanguardia nato nel 2004 tra Tunisia, Palestina e Francia che mescola musica elettronica sperimentale armonizzando registrazioni dal campo effettuate in Palestina con battiti elettronici, FX e sottili melodie orientali. I Checkpoint 303 hanno aperto diversi concerti dei Massive Attack in Inghilterra e Francia e hanno svolto live set in diversi paesi con l’obiettivo di diffondere un suono per la pace, la libertà e i diritti umani attraverso una miscela di twisted electro, downtempo, breakbeats e melodie orientali.
Per l’occasione saranno allestite diverse mostre tra cui quella di pittura di Isis Rizk, la mostra storica “Palestina, ieri e oggi” e soprattutto “A walk near the sea of Gaza” di Luca Tommasini, una mostra sui pescatori della Striscia di Gaza inaugurata al Parlamento Europeo di Strasburgo lo scorso 24 marzo.
Osama Hamdan - docente di restauro architettonico di Gerusalemme, Luisa Morgantini - Vice Presidente del Parlamento Europeo, Abe Hayeem – Presidente del Architects and Planners for Justice in Palestine e Carla Benelli Storica dell’Arte parteciperanno al dibattito “Gerusalemme: identità, discriminazione e occupazione”.
Negli spazi esterni si potrà assistere a workshop di dabkhe, cucina, allo spettacolo di giocoleria “Letcirk di Anna Moben” – il circo dell’eccetera e alla performance e mostra del vignettista palestinese Samir Harb. Dalle 19,00 cena palestinese.
Inoltre sarà messo all’asta il modello creato appositamente dallo stilista palestinese di alta moda Jamal Taslaq e si potrà assistere al film “Jerusalem: The East side story” di Mohamad Alatar.
L’evento intende dare risalto alla storica partecipazione della Palestina alla Biennale di Venezia 2009 e alla decisione dell'Unesco di dichiarare Gerusalemme Capitale della Cultura Araba 2009. Come per le precedenti edizioni Finding Palestine sarà in rete con la ONG Vento di Terra. E' organizzato con il patrocinio della Provincia di Roma, del IX Municipio del Comune di Roma, l’Accademia delle Belle Arti di Roma e in collaborazione con il Circolo degli Artisti e Radio Popolare. I fondi raccolti saranno destinati al "Progetto Cartelle Scolastiche per i Bambini di Gaza".
Checkpoint 303
Checkpoint 303 (Palestina / Tunisia / Francia) è un progetto musicale d’avanguardia,no-profit, creato nel 2004 grazie a SC Yosh (Palestina) e SC Mocha (Tunisia). Checkpoint 303 crea musica elettronica sperimentale che mira ad aumentare la sensibilizzazione della società civile internazionale nei confronti delle ingiustizie in corso e le sofferenze delle popolazioni civili in tutto il Medio Oriente. Checkpoint 303 armonizza registrazioni dal campo effettuate in Palestina con battiti elettronici, FX e sottili melodie orientali.
Uno dei punti forti di Checkpoint 303 della performance dal vivo comprende essere stati invitati dai Massive Attack ad aprire diversi concerti in Inghilterra e Francia.
Negli ultimi due anni, i Checkpoint 303 hanno svolto live set in diversi paesi (USA, Australia, Canada, Francia, Palestina, Tunisia, Belgio, Australia, Giappone, Spagna, ecc) con l’obiettivo di diffondere un suono per la pace, la libertà e i diritti umani attraverso una miscela di twisted electro, downtempo, breakbeats, registrazioni dal campo e melodie orientali. (http://www.checkpoint303.com)
A walk near the sea of Gaza
Fotografie di Luca Tommasini
Testo di Pascal Janovjak
Traduzioni di Serena Campogrande, Giulia Franchi
«Ricordo bene quella mattina. Ci eravamo tutti svegliati presto per andare a vedere il mercato del pesce, era lì che si discutevano i prezzi all’ingrosso, tra offerte febbrili – la merce partiva subito verso i mercati e i ristoranti sparsi nei dintorni. I pesci erano piccoli, ma disposti con molta cura nelle casse, gli uni sugli altri. Un grande pittura murale raffigurava la vita del mercato – ricordandomi un affresco antico, di quel tempo in cui la pesca bastava a nutrire gli uomini.
Ora è difficile, ci dicono. Le pattuglie impediscono alle barche di andare oltre le sei miglia nautiche, si pesca tutta la notte, non si porta indietro granché.
Il giorno prima, oltre la spiaggia, avevo visto le luci di tutte quelle barche, tutte sulla stessa linea – delineavano quella frontiera invalicabile, la stessa che per terra è segnata dal muro.
"Uomo libero, amerai sempre il mare" ha scritto Baudelaire; qui, anche questo orizzonte è negato.
Ma quel mattino al porto, c’era una luce meravigliosa ; le nubi facevano risaltare il grigio dell’acqua, i colori sbiaditi delle barche. Le più grandi giacevano sul fianco, lo scafo sventrato dai colpi. Quelle più piccole erano state risparmiate, ma la maggior parte restava attraccata al molo per mancanza di benzina. Da lontano alcuni pescatori si affaccendavano ancora, riparando i motori, accomodando le reti; ci hanno accolti con grandi sorrisi: a Gaza se ne vedono pochi, di stranieri.
Camminando lungo il molo, abbiamo incrociato un uomo che riparava pazientemente una lunga rete sospesa. Era destinata agli uccelli migratori : dopo i loro interminabili voli oltre il Mediterraneo, questi uccelli stanchi si incagliavano nelle reti, al momento di posarsi. Animali piccoli, che si tengono facilmente nel palmo di una mano, ci ha spiegato l’uomo. Mi chiedo cosa resta oggi di quella rete così minuziosamente ricucita.»
Luca Tommasini
Fotografo freelance dall’età di vent’anni. Ha iniziato a raccogliere storie della Palestina sin dai suoi primi viaggi nella regione nel 2003, raccontando il conflitto dal punto di vista politico e militare, nei suoi dettagli economici ma soprattutto sociali, spesso dimenticati dalla comunicazione di massa. Al momento vive a Roma e lavora per l’Ong italiana Centro Internazionale Crocevia, per la quale cura inoltre la copertura fotografica dei suoi progetti in corso.
Fonte: Ufficio Stampa Finding Palestine - Francesco Lo Brutto
Costruire intrecci e ponti tra due Paesi del Mediterraneo, l'Italia e la Palestina, questo l’obiettivo di Finding Palestine, l’evento nato dall’incontro dell’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter” e dell'Associazione Culturale Aktivamente.
Domenica 31 maggio a partire dalle 18.00 al Circolo degli Artisti (ingresso libero) a Roma, in via Casilina Vecchia 42, Finding Palestine propone di ripercorrere la cultura palestinese classica e contemporanea, attraverso una serata in cui le varie forme di espressione culturale troveranno spazio attraverso la pittura, fotografia, teatro, scultura, danza, musica, cucina, poesia, moda e artigianato, raccontando una Palestina spesso invisibile.
Aktivamente e “Wael Zwaiter” hanno deciso di dedicare questa terza edizione al poeta palestinese Mahmoud Darwish, scomparso nel 2008. Per l’occasione l’attrice italiana Jasmine Trinca (La stanza del figlio, Romanzo criminale, La meglio gioventù) e altri interpreteranno le sue poesie al suono dell’oud.
Tra gli ospiti il gruppo Checkpoint 303, un progetto musicale d’avanguardia nato nel 2004 tra Tunisia, Palestina e Francia che mescola musica elettronica sperimentale armonizzando registrazioni dal campo effettuate in Palestina con battiti elettronici, FX e sottili melodie orientali. I Checkpoint 303 hanno aperto diversi concerti dei Massive Attack in Inghilterra e Francia e hanno svolto live set in diversi paesi con l’obiettivo di diffondere un suono per la pace, la libertà e i diritti umani attraverso una miscela di twisted electro, downtempo, breakbeats e melodie orientali.
Per l’occasione saranno allestite diverse mostre tra cui quella di pittura di Isis Rizk, la mostra storica “Palestina, ieri e oggi” e soprattutto “A walk near the sea of Gaza” di Luca Tommasini, una mostra sui pescatori della Striscia di Gaza inaugurata al Parlamento Europeo di Strasburgo lo scorso 24 marzo.
Osama Hamdan - docente di restauro architettonico di Gerusalemme, Luisa Morgantini - Vice Presidente del Parlamento Europeo, Abe Hayeem – Presidente del Architects and Planners for Justice in Palestine e Carla Benelli Storica dell’Arte parteciperanno al dibattito “Gerusalemme: identità, discriminazione e occupazione”.
Negli spazi esterni si potrà assistere a workshop di dabkhe, cucina, allo spettacolo di giocoleria “Letcirk di Anna Moben” – il circo dell’eccetera e alla performance e mostra del vignettista palestinese Samir Harb. Dalle 19,00 cena palestinese.
Inoltre sarà messo all’asta il modello creato appositamente dallo stilista palestinese di alta moda Jamal Taslaq e si potrà assistere al film “Jerusalem: The East side story” di Mohamad Alatar.
L’evento intende dare risalto alla storica partecipazione della Palestina alla Biennale di Venezia 2009 e alla decisione dell'Unesco di dichiarare Gerusalemme Capitale della Cultura Araba 2009. Come per le precedenti edizioni Finding Palestine sarà in rete con la ONG Vento di Terra. E' organizzato con il patrocinio della Provincia di Roma, del IX Municipio del Comune di Roma, l’Accademia delle Belle Arti di Roma e in collaborazione con il Circolo degli Artisti e Radio Popolare. I fondi raccolti saranno destinati al "Progetto Cartelle Scolastiche per i Bambini di Gaza".
Checkpoint 303
Checkpoint 303 (Palestina / Tunisia / Francia) è un progetto musicale d’avanguardia,no-profit, creato nel 2004 grazie a SC Yosh (Palestina) e SC Mocha (Tunisia). Checkpoint 303 crea musica elettronica sperimentale che mira ad aumentare la sensibilizzazione della società civile internazionale nei confronti delle ingiustizie in corso e le sofferenze delle popolazioni civili in tutto il Medio Oriente. Checkpoint 303 armonizza registrazioni dal campo effettuate in Palestina con battiti elettronici, FX e sottili melodie orientali.
Negli ultimi due anni, i Checkpoint 303 hanno svolto live set in diversi paesi (USA, Australia, Canada, Francia, Palestina, Tunisia, Belgio, Australia, Giappone, Spagna, ecc) con l’obiettivo di diffondere un suono per la pace, la libertà e i diritti umani attraverso una miscela di twisted electro, downtempo, breakbeats, registrazioni dal campo e melodie orientali. (http://www.checkpoint303.com)
A walk near the sea of Gaza
Fotografie di Luca Tommasini
Testo di Pascal Janovjak
Traduzioni di Serena Campogrande, Giulia Franchi
«Ricordo bene quella mattina. Ci eravamo tutti svegliati presto per andare a vedere il mercato del pesce, era lì che si discutevano i prezzi all’ingrosso, tra offerte febbrili – la merce partiva subito verso i mercati e i ristoranti sparsi nei dintorni. I pesci erano piccoli, ma disposti con molta cura nelle casse, gli uni sugli altri. Un grande pittura murale raffigurava la vita del mercato – ricordandomi un affresco antico, di quel tempo in cui la pesca bastava a nutrire gli uomini.
Ora è difficile, ci dicono. Le pattuglie impediscono alle barche di andare oltre le sei miglia nautiche, si pesca tutta la notte, non si porta indietro granché.
Il giorno prima, oltre la spiaggia, avevo visto le luci di tutte quelle barche, tutte sulla stessa linea – delineavano quella frontiera invalicabile, la stessa che per terra è segnata dal muro.
"Uomo libero, amerai sempre il mare" ha scritto Baudelaire; qui, anche questo orizzonte è negato.
Ma quel mattino al porto, c’era una luce meravigliosa ; le nubi facevano risaltare il grigio dell’acqua, i colori sbiaditi delle barche. Le più grandi giacevano sul fianco, lo scafo sventrato dai colpi. Quelle più piccole erano state risparmiate, ma la maggior parte restava attraccata al molo per mancanza di benzina. Da lontano alcuni pescatori si affaccendavano ancora, riparando i motori, accomodando le reti; ci hanno accolti con grandi sorrisi: a Gaza se ne vedono pochi, di stranieri.
Camminando lungo il molo, abbiamo incrociato un uomo che riparava pazientemente una lunga rete sospesa. Era destinata agli uccelli migratori : dopo i loro interminabili voli oltre il Mediterraneo, questi uccelli stanchi si incagliavano nelle reti, al momento di posarsi. Animali piccoli, che si tengono facilmente nel palmo di una mano, ci ha spiegato l’uomo. Mi chiedo cosa resta oggi di quella rete così minuziosamente ricucita.»
Luca Tommasini
Fotografo freelance dall’età di vent’anni. Ha iniziato a raccogliere storie della Palestina sin dai suoi primi viaggi nella regione nel 2003, raccontando il conflitto dal punto di vista politico e militare, nei suoi dettagli economici ma soprattutto sociali, spesso dimenticati dalla comunicazione di massa. Al momento vive a Roma e lavora per l’Ong italiana Centro Internazionale Crocevia, per la quale cura inoltre la copertura fotografica dei suoi progetti in corso.
Fonte: Ufficio Stampa Finding Palestine - Francesco Lo Brutto
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http://www.oltrepensiero.it
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Giulio Carra
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