Torino Docet: impariamo il latino camminando

Il nuovo percorso virtuale realizzato da Raffaele Palma, è il 17° tour relativo a Torino ed al Piemonte. Questa volta l’esplorazione concerne gli esterni di case, palazzi privati e chiese, ma anche edifici di interesse sociale, alla scoperta dei decori che vantano scritte e motti latini d’età romana, medievale, barocca e d’epoca fascista.
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Torino, (informazione.it - comunicati stampa - turismo) Il nuovo percorso virtuale realizzato da Raffaele Palma, è il 17° tour relativo a Torino ed al Piemonte. Questa volta l’esplorazione concerne gli esterni di case, palazzi privati e chiese, ma anche edifici di interesse sociale, alla scoperta dei decori che vantano scritte e motti latini d’età romana, medievale, barocca e d’epoca fascista. Si tratta d’epigrafi volute da regnanti, nobili, prelati, politici, dittatori, privati cittadini, che restituiscono al viandante citazioni d’autori quali Orazio, San Paolo, D’Annunzio, preghiere, le Litanie Lauretane o semplicemente “vox populi”. Al giorno d’oggi tradurre è d’obbligo: dalle pubblicità americane, ai giornali arabi, fino alle insegne cinesi. Finalmente abbiamo anche la versione italiana delle nostre epigrafi latine.

Tutti i circuiti virtuali di Torino – Piemonte Tour sono visibili gratuitamente e con piantina topografica al link: http://www.caus.it/torino-docet.shtml


Torino, 25 novembre 2011 * * * Il nuovo percorso Torino Docet, ideato da Raffaele Palma, esplora case, palazzi privati ed alcune chiese, ma anche edifici di interesse sociale come negozi, caserme, scuole, conventi, ospedali, orfanotrofi, mense pubbliche e ospizi. Una tappa a parte meritano gli splendidi mosaici del Cimitero Monumentale. L’itinerario non ha certo la pretesa d’annoverare l’intero patrimonio del capoluogo in tema d’epigrafi latine.

Le sorprese in ogni caso sono parecchie: frasi di culto religioso su facciate d’edifici di civile abitazione; motti laici o pagani apposti su frontoni di chiese o d’edicole funerarie in area sacra. Possono avere un contenuto scaramantico, patriottico, augurale, profetico, implorante, impavido, solenne, sommesso.
Le citazioni impresse su meridiane, stemmi araldici, oracoli, timpani, graffiti contemporanei, lapidi, sono state eseguiti con tecniche diverse: dipinto, affresco, mosaico, vetrata, incisione su marmo, legno, terracotta o applicate con lettere bronzee su pietra e laterizio. I principali stili dei caratteri sono: lapidario romano, gotico, cadel, fraktur, bodoniano, cancelleresca.
Come sempre le fotografie didascaliche non hanno pretesa artistica: sotto ciascuna di esse è segnalata la via di riferimento, ma priva del numero civico, per stimolare maggiormente la curiosità del visitatore e incoraggiare la ricerca sul territorio.

La traduzione è stata affatto semplice, giacché gli stili lessicali rimandavano a periodi diversi della lingua di Cicerone: da quello classico, al medioevale, sino al primo ‘900.
Inoltre, gli involontari errori degli artisti che hanno realizzato i manufatti, il deterioramento del tempo che ha corroso la “parola” e la censura religiosa o politica, che ha eliminato parti delle epigrafi, ne hanno complicato l’interpretazione. Al giorno d’oggi tutto è tradotto: dalle pubblicità americane, ai giornali arabi, fino alle insegne cinesi. Finalmente abbiamo adesso anche la versione italiana delle nostre epigrafi latine!

TORINO DOCET GRATUM!

Ufficio stampa: Piero Ferraris,
Realizzazione web: Tullio Macrì
Info: 339 60 57 369
Mail: [email protected]
Video: http://www.youtube.com/user/MISTERJUMBLE?feature=mhee
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