COLPO DI SCENA NELL’AMBITO DEL PROCESSO ARKEON

Le deposizione di due testimoni dell'accusa convocati dal Pubblico Ministero, nell'udienza del 20/9 ha fatto registrare un inatteso colpo di scena nell'ambito del processo Arkeon
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Torino, (informazione.it - comunicati stampa - varie) Bari, 21 settembre 2011 - Nel corso dell’udienza svoltasi ieri presso il Tribunale di Bari relativa al “processo Arkeon”, le deposizioni di due testimoni dell'accusa convocati dal Pubblico Ministero, Carla Carenza e Massimo Bertucci, ha fatto registrare un inatteso colpo di scena.
Secondo quanto è emerso dalle dichiarazioni dei testimoni infatti, i due avrebbero subito “pressioni” dirette da parte di altri testi principali del processo affinché scrivessero relazioni negative in merito alla loro esperienza in Arkeon, per un generico “studio sul metodo” condotto dal CESAP, il centro studi barese da tempo dichiaratamente ostile a Moccia, relazioni poi utilizzate per attaccare il gruppo Arkeon. Entrambi i testi hanno anche affermato di aver “notevolmente gonfiato” il contenuto di tali dichiarazioni poiché così era stato chiesto loro, con particolare riguardo ai soldi spesi per la partecipazione ai seminari di Arkeon.
Nella ricostruzione della sua esperienza in Arkeon, Bertucci ha inoltre dichiarato di essersi lamentato in merito al comportamento di alcuni maestri direttamente con Vito Carlo Moccia, il quale gli rispose che era libero di lasciare il gruppo e di comportarsi come meglio credeva: la testimonianza ha quindi evidenziato che non erano presenti forme di coercizione relative alla frequentazione dei gruppi da parte di Moccia.
Entrambi i testimoni infine hanno riferito in merito all’ “esercizio delle elemosina”, confermando che veniva fatto durante i gruppi, ma aggiungendo che chiunque era libero di non prendervi parte senza subire alcune pressione in merito.
Un’altra accusa mossa a Moccia era la sua presunta corresponsabilità nell'istigare i membri di Arkeon a non seguire cure appropriate in caso di malattia, affidandosi solo ai consigli di Moccia per la guarigione, E' stato nuovamente un testimone dell'accusa, paradossalmente, a indicare ai Giudici una verità diversa: Il teste Gambuto ha affermato che nessuno del gruppo Arkeon l’ha mai indotta a sostituire la terapia farmacologica e psicologica che aveva in corso con procedure del metodo Arkeon.
Tutto quanto riportato in questa nota risulta dai verbali relativi all’udienza del 20/09/2011 presso il Tribunale di Bari, e fa intravedere un'altra verità sul "affaire Arkeon" rispetto a quanto propagandato fino ad oggi.
Nel frattempo, oggi, l'esperta di Nuovi Movimenti Religiosi Prof. Raffaella Di Marzio è in audizione sul tema "sette" presso il Senato della Repubblica: "In Italia dobbiamo guardarci da chi grida 'allarme sette' senza un più che giustificato motivo - aveva dichiarato recentemente la Di Marzio a margine di un convegno a Roma - accusare qualunque gruppo di essere setta equivale a dire che niente è setta. E soprattutto bisognerebbe anche indagare sulla cosiddetta 'setta degli antisette': gente poco preparata che interviene a sproposito, disposti a qualunque cosa al solo scopo di ottenere spazio sui giornali, con metodi assolutamente identici a quelli delle sette che dicono di voler combattere".
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