Drenaggio delle acque meteoriche nelle sezioni stradali con elementi in plastica riciclata
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Negli interventi di realizzazione di sistemi di drenaggio stradale possono essere impiegate diverse soluzioni tecniche atte a raccogliere e convogliare le acque meteoriche.
La soluzione proposta da Geoplast consiste nell’impiego di elementi in PEHD, del peso di soli 11 kg, per la realizzazione di bacini di accumulo e drenaggio denominati Drening.
Si tratta di un sistema che permette di creare un bacino di accumulo ad elevata superficie di filtrazione; un’innovativa tipologia costruttiva che sostituisce al tradizionale tubo forato in cemento.
La progressiva cementificazione delle città ha portato conseguenze negative per l’uomo e l’ambiente. Problemi legati alla temperatura nei periodi torridi con l’instaurarsi di microclimi ( il fenomeno delle cosiddette “isole di calore urbano”) e la progressiva perdita di biodiversità sia vegetale che animale con un impoverimento del paesaggio. La qualità dell’ambiente urbano è legata alla presenza della natura, la quale è stata sacrificata progressivamente negli ultimi decenni: le aree verdi urbane (parchi, parcheggi verdi, verde pensile, lati stradali inerbiti, ecc..) contribuiscono a migliorare significativamente la qualità della vita.
A queste considerazioni si aggiungono le problematiche relative a elevati volumi d’acqua dovuti a forti eventi piovosi che la rete idrica attuale non è più in grado di smaltire in modo efficace.
L’aumento di interesse attorno a queste tematiche, ha favorito in ambito progettuale lo studio e la ricerca di soluzioni alternative efficienti. Nel particolare ambito della progettazione del drenaggio stradale, sia a livello nazionale sia internazionale, si sono applicate nuove “soluzioni tecnologiche verdi” atte a migliorare il delicato equilibrio nel contesto urbano antropizzato, in particolare per quanto riguarda le fasce stradali laterali inerbite e i sistemi drenanti ad esse collegato.
Il drenaggio delle fasce stradali laterali si suddivide in due tipologie: superficiale e profondo. Il primo ha lo scopo di raccogliere e convogliare in appositi fossi le acque piovane che cadono sulla strada; il secondo di intercettare le acque che per capillarità risalgono dal primo aves fino ad impregnare il corpo stradale e il piano di posa delle pavimentazioni. La risalita per capillarità delle acque inficia la capacità portante del terreno con il possibile ammaloramento del manto.
Entrando nel dettaglio del drenaggio superficiale è importante sottolineare che nelle tratte in rilevato, ove l’acqua per la pendenza trasversale delle carreggiate si porta sui margini e scende per le scarpate, si realizzano fossi longitudinali di raccolta che convogliano le acque scorrenti sul terreno. Nelle trincee si realizzano due cunette all’esterno delle banchine e dei fossi di guardia in alto sulla superficie naturale del terreno. Poiché le cunette sono in genere poco profonde per ragioni di sicurezza con conseguente limitata capacità, sono necessari, ogni 120-150 cm. dei pozzetti di raccolta che, mediante tubazioni, scaricano l’acqua a valle.
Nel drenaggio profondo, in relazione alla profondità del primo aves e al pericolo di risalita dell’acqua per capillarità, la protezione del corpo stradale può essere limitata all’interposizione di uno strato di materiale sabbioso drenante. Nei casi in cui l’acqua di prima falda sia superficiale, è necessario ricorrere a tubi di raccolta in calcestruzzo o lamiera ondulata e zincata. Da queste considerazioni preliminari deriva la grande importanza di un efficace drenaggio stradale.
Gli elementi Drening assolvono a pieno le richieste derivanti dal corretto intervento di drenaggio stradale apportando migliorie rispetto alle tradizioni soluzioni realizzate in calcestruzzo. Essi sono infatti caratterizzati da una superficie filtrante molto ampia grazie all’apertura inferiore che produce un accumulo totale superiore a quello ottenuto con i sistemi tradizionali.
Drening ha un peso ridotto (11 kg) rispetto ai tubi in cemento, pertanto la movimentazione in cantiere non richiede mezzi meccanici ed è facilitata dall’impilabilità degli elementi che occupano uno spazio molto ridotto.
Il prodotto, realizzato in PEHD riciclato, non teme le intemperie, gli agenti atmosferici e pertanto può essere stoccato all’aperto. Sue caratteristiche peculiari sono la leggerezza, la velocità di posa e di aggancio grazie alla modalità di “a doppia sovrapposizione”.
I principali vantaggi che si ottengono con l’utilizzo dei casseri Drening possono essere cosi descritti:
Riduzione del numero di pozzi perdenti: grazie all’elevata capacità di accumulo degli elementi si può ridurre, ed in alcuni casi eliminare completamente, la posa di pozzi perdenti;
Sostituzione degli onerosi tubi filtranti in cemento: con Drening si possono costruire trincee stradali drenanti impiegando un prodotto in plastica riciclata più vantaggioso, nell’economia totale del cantiere, rispetto ai tradizionali tubi filtranti in cemento;
Riduzione del volume di stoccaggio: i tubi drenanti occupano un volume molto ampio rispetto gli elementi Drening che permettono di ridurre del 70% il volume occupato in cantiere;
Movimentazione logistica: la movimentazione dei tubi drenanti richiede l’utilizzo di muletti e mezzi meccanici i quali possono trasportare pochi elementi per volta: Drening, diversamente, grazie all’impilabilità ed alla leggerezza richiede pochi mezzi e viaggi per giungere al luogo di posa;
Trasporto: è possibile trasportare un grande numero di elementi Drening con un solo viaggio, di conseguenza si possono coprire elevate cubature di accumulo con un risparmio di bilici pari all’80%;
Posa: i tradizionali tubi forati in cemento incontrano delle problematiche in fase di posa in quanto servono almeno due persone (un mulettista ed un posatore che direziona il tubo). Con Drening, la velocità di posa è estremamente inferiore in quanto i pezzi possono essere movimentati da una persona sola, l’aggancio tra elementi è semplice con una riduzione delle tempistiche fino al 90%;
Superficie filtrazione: gli elementi Drening, essendo aperti sul fondo, forniscono una superficie di filtrazione molto ampia, uniforme e senza possibilità di intasamenti come invece potrebbe accadere per i tubi tradizionali.
E’ importante infine sottolineare come negli ultimi anni, la problematica delle acque di runoff o scorrimento, sia diventata di grande attualità ed importanza.
Diverse fonti bibliografiche informano che i metalli più riscontrati nelle acque di runoff stradale sono piombo e zinco (Legret e Pagotto, Revitt et al., E. Smith, A.E. Barbosa et al., Legret e Colandini, Papiri e Todeschini), seguite dal nichel, cromo, rame e cadmio. Di conseguenza è diventata di fondamentale importanza l’adozione di strategie per il controllo ed il corretto smaltimento di questi metalli pesanti.
Drening va incontro a queste esigenze fornendo la soluzione ottimale per captare acque piovane e riutilizzarle in situ mediante moduli plastici, migliorando il processo depurativo mediante fitodepurazione. Studi a partire dal settembre 2011 di campioni di reflui sintetici di runoff stradale, contenenti concentrazioni di piombo e zinco, hanno dimostrato che l’impiego di queste elementi ha fornito ottimi risultati di abbattimento.
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