Tensioni e disordini durante la festa della Liberazione a Milano

La festa della Liberazione a Milano, che avrebbe dovuto essere un momento di unità nazionale, è stata segnata da tensioni e disordini. I manifestanti si sono divisi in due fazioni: da un lato coloro che sostenevano la Palestina, dall'altro coloro che erano a favore di Israele. Questa divisione ha reso surreale l'evento, considerando che si tratta di una festa nazionale italiana.

Manifestazioni e insulti

Per l'intero pomeriggio, il copione è rimasto lo stesso. I sostenitori della causa palestinese hanno rivolto cori di "Nazisti, nazisti" alla Brigata ebraica in corteo. Gli slogan e gli insulti erano riservati agli spezzoni di cortei con la stella a sei punte. A Roma come a Milano, lo stesso trattamento è stato riservato anche alle bandiere gialle e azzurre degli ucraini, bollati come «nazisti», accolti al grido «Stalin! Stalin!», dileggiati con la frase «la guerra l’avete persa!».

Aggressioni improvvise

Durante la cerimonia, dieci giovani nordafricani sono usciti da un McDonald's mentre dal palco del Duomo parlavano le autorità e l'ala dura del movimento pro Palestina cercava di sfondare le transenne. La piazza era piena e la Brigata ebraica, arrivata un'ora dopo l'inizio degli interventi, è rimasta lì, davanti al fast food. L'aggressione è stata improvvisa e imprevista, perché i «maranza» non facevano parte dei manifestanti pro Palestina.

Altri dettagli:
Ordina per: Data | Fonte | Titolo