Ercolano, riaperte dopo 25 anni le domus del Colonnato tuscanico e del Sacello di legno

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Dopo un quarto di secolo di chiusura, due delle più suggestive domus dell’antica Ercolano, la Casa del Colonnato Tuscanico e quella del Sacello di Legno, hanno riaperto i battenti, restituendo al pubblico un patrimonio archeologico di inestimabile valore. L’evento, celebrato alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli e del Viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli, segna un traguardo significativo per il Parco Archeologico di Ercolano, che si appresta a vivere una nuova stagione di rilancio, tra innovazione tecnologica e approfondimenti storici.

La riapertura delle due residenze, che rappresentano un esempio straordinario dell’architettura e della vita quotidiana dell’antica città romana, è solo il primo passo di un progetto più ampio, denominato Progetto Domus, che mira a valorizzare ulteriormente il sito attraverso una sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà private. Tra queste, il Packard Humanities Institute, che ha contribuito a rendere possibile il restauro e la fruizione delle domus. Il ministro Giuli, nel corso della cerimonia, ha sottolineato come questa collaborazione rappresenti un modello virtuoso, capace di coniugare tutela del patrimonio e innovazione.

Parallelamente alla riapertura delle domus, il Parco Archeologico di Ercolano ha presentato una nuova app, disponibile in nove lingue, che promette di rivoluzionare l’esperienza di visita. Grazie a questa piattaforma digitale, i visitatori potranno accedere a contenuti multimediali, ricostruzioni virtuali e approfondimenti storici, arricchendo così la loro comprensione del sito. Un approccio che, pur mantenendo intatta l’autenticità del luogo, ne amplia le possibilità di fruizione, avvicinando il pubblico alla storia in modo più coinvolgente e accessibile.

Ma non è tutto. Il Parco Archeologico di Ercolano, che finora ha esplorato solo un quinto della sua estensione totale, si prepara a lanciare nuovi scavi nella parte orientale del sito. Un’operazione che potrebbe portare alla luce ulteriori tesori, contribuendo a scrivere nuove pagine della storia di questa città, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. insieme a Pompei.

Ercolano, spesso considerata la “sorella minore” di Pompei, si conferma così un luogo unico, capace di coniugare passato e futuro. Un sito che, malgrado le difficoltà e le critiche spesso rivolte alla gestione del patrimonio culturale in Campania, dimostra come sia possibile preservare e valorizzare la storia, rendendola al contempo accessibile e attuale.

Il ministro Giuli, nel suo intervento, ha voluto ribadire il sostegno del governo alla Campania, definendola una “terra meravigliosa” e sottolineando come Ercolano sia la prova tangibile di questa bellezza. Un messaggio che, al di là delle parole, trova conferma nei fatti, con investimenti e progetti che puntano a trasformare il sito in un punto di riferimento internazionale per l’archeologia e la cultura.