Le guerre di Israele

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Start Magazine ESTERI

Il conflitto in Medio Oriente si trasforma in guerra politica alle Nazioni Unite. Era prevedibile, ma non per questo risulta meno amaro per l’organizzazione internazionale più rappresentativa di tutti i Paesi nel mondo, nata nell’immediato secondo dopoguerra proprio per mantenere la pace e la sicurezza tra popoli e nazioni. Un compito, con ogni evidenza e non solo per le guerre in corso, che ne ha invece decretato l’impotenza. (Start Magazine)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il presidente americano sa benissimo che l’attacco israeliano è già cominciato. «Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero», ha risposto Joe Biden ai giornalisti che ieri lo incalzavano sull’imminente invasione israeliana del Libano del sud. (il manifesto)

Ogni giorno, i suoi burattini vengono eliminati. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incoraggiato i cittadini iraniani a voltare le spalle ai loro leader, in un video messaggio con una chiara sfumatura di guerra psicologica. (Gazzetta del Sud)

Ci riferiamo all’atteggiamento del governo Netanyahu nei confronti delle Nazioni Unite. Non è ammissibile, infatti, che l’ambasciatore israeliano riduca a brandelli la Carta dell’ONU al Palazzo di Vetro e, meno che mai, che ci si permetta di dichiarare persona non gradita il segretario generale Guterres: un galantuomo che da anni si batte per il rispetto dei diritti umani e contro ogni barbarie. (articolo21)

Nei giorni scorsi diverse delegazioni hanno lasciato l’aula prima che intervenisse all’ONU Netanyahu. (Radio Radio)

Un discorso di supremazia che esprime l’obiettivo di occupare l’intera area dal Giordano fino al mare». «Un discorso di menzogne e violenza. (La Nuova Venezia)

Non è meno stupefacente dell'impossibile eliminazione di Nasrallah l'ammirato sguardo del mondo verso il personaggio che tutto il conformismo internazionale ha amato odiare, e ha usato come schermo per attaccare Israele, la guerra, gli ebrei: Netanyahu. (il Giornale)