La demagogia fiscale? Pessimo affare

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QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

– Gli extraprofitti e la relativa richiesta di tassarli sono diventati da qualche anno come l’Araba Fenice della politica e l’Araba economica di parte di questo governo, come anche di larghi settori dell’opposizione e di una fetta rilevante del fronte sindacale che, almeno a parole, si mostra compatto nel rivendicare interventi e prelievi fiscali su questa sorta di Eldorado. Eppure, se non fossimo consapevoli di trovarci di fronte a un’illusione ottica, utilizzata strumentalmente dai populismi di ogni bandiera, di destra e di sinistra, dovremmo concludere amaramente che la razionalità del governare e anche del fare opposizione si è persa completamente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre fonti

Al contrario, una frase che personalmente prediligo sostiene che quando i media cosiddetti seri sono costretti a rivelare la verità, allora la situazione è veramente grave. Come molti di voi sapranno, una famosa massima di Alan Greenspan affermava che “in tempi di crisi, il compito di un banchiere centrale è quello di mentire”. (ComplianceJournal.it)

In sostanza, le banche affermano che potrebbero accettare misure che impattino solo temporaneamente sui tempi di incasso o di pagamento dei crediti e dei debiti fiscali, ma senza effetti retroattivi o patrimoniali. (Radio Radio)

Le critiche dagli istituti furono così forti, sposate nella maggioranza da Forza Italia, da spingere il Ministero dell’Economia a mutare la stangata sia nell’entità che nella tipologia. Nell’agosto dello scorso anno sui mercati si originò una tempesta in un bicchier d’acqua. (InvestireOggi.it)

Più che tassare i profitti extra, il governo deve aggiustarli prima (di E. Barucci)

Anche se la manovra richiederà sacrifici, come ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti, le imprese danno fiducia al governo. Affrontare il tema del debito pubblico, scongiurare tagli e confermare la riduzione del cuneo fiscale puntando sulla crescita. (il Giornale)

La tassazione dei profitti di banche e grandi aziende -che dovrebbe essere cosa logica perseguita da sempre -, quando diventano ‘extra’, di male in peggio. Giusto dire che a noi, vittime della tasse costrette da sempre, girano un po’ certe delicate parti maschili. (Remocontro)

Questa settimana porta con sé due novità importanti sul fronte dei conti pubblici: l PIL degli ultimi anni è stato rivisto verso l’alto, il Ministro Giorgetti ha rilasciato un’intervista a Bloomberg in cui ha preannunciato che ‘‘non esistono contributi volontari delle aziende, quello che esiste è la stella polare che è l'articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno è chiamato a contribuire in base alla propria capacità. (L'HuffPost)