Ponte sullo Stretto, nuove verifiche sull'impatto ambientale

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Il progetto del Ponte sullo Stretto, che dovrebbe unire Calabria e Sicilia, ha recentemente ricevuto un parere positivo dalla Commissione di Valutazione Ambientale, ma con alcune prescrizioni significative. Tra le 62 condizioni imposte, otto richiedono verifiche sull'impatto ambientale da svolgere per un anno intero. Questo dettaglio, emerso dalle 685 pagine del parere, potrebbe influenzare sia il piano tecnico che quello politico del progetto.

Le richieste della Commissione riguardano, tra l'altro, i test antisismici e l'impatto ambientale dei cantieri. LaC News24 ha riportato nei giorni scorsi i dubbi sollevati su questi aspetti, evidenziando la complessità delle verifiche necessarie. Il sottosegretario Ferrante ha accolto con entusiasmo l'ok del ministero, definendo il Ponte sullo Stretto "la madre di tutte le grandi opere" e sottolineando il suo valore strategico per l'Italia del futuro. Secondo Ferrante, il ponte non solo collegherà Calabria e Sicilia, ma sarà anche un elemento essenziale del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo, motivo per cui l'Unione Europea ha deciso di investire nella sua realizzazione.

Tuttavia, il progetto non è privo di opposizioni. Il Partito Democratico, ad esempio, ha espresso parere contrario, sollevando questioni sulle contraddizioni tra il voto favorevole a progetti di rigenerazione urbana a Milano e l'opposizione al Ponte sullo Stretto. Questa posizione ha generato dibattito politico, con alcuni che chiedono provocatoriamente se il PD voterebbe a favore di un "Salva Messina" in Parlamento, insieme ai partiti di opposto schieramento.

Mentre il progetto del Ponte sullo Stretto avanza con il sostegno del governo e dell'UE, le verifiche ambientali e le opposizioni politiche rappresentano sfide significative che potrebbero influenzarne il futuro sviluppo.