L'Iran minaccia ma non quaglia

Missili iraniani su Israele Dell'attacco dell'Iran a Israele, la sera del primo ottobre 2024, parleremo a lungo ma le prime impressioni hanno anch'esse la loro importanza. Il tempo infatti svela più cose del previsto, ma le svela anche ai protagonisti, che dunque a volte sono sorpresi (sgradevolmente) quanto e più di noi lettori di giornali. Esattamente perché anch'essi, come noi, dopo tutto brancolano nel buio. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri media

«Gli uomini della missione Unifil sono attrezzati per il presidio dei confini, il supporto all’esercito libanese e il pattugliamento del territorio non per il combattimento che non rientra nel loro mandato. (Italia Oggi)

Lo ha affermato il vice presidente per gli affari strategici dell'Iran, Javad Zarif, durante un'intervista con Nbc. L'Iran ha il diritto di reagire dopo l'uccisione del capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran il 31 luglio e attribuita dalla Repubblica islamica ad Israele (Il Messaggero Veneto)

La crescita ed evoluzione che il Partito di Dio ha avuto negli ultimi quarant’anni, da milizia confessionale durante la guerra civile libanese fino a diventare uno degli attori non statuali più importanti del Medio Oriente, rappresenta a oggi il principale successo di politica estera raggiunto da Teheran nella regione. (ISPI)

Medio Oriente, polveriera pronta a esplodere

Tuttavia questo bilancio si presenterà sotto una luce molto diversa rispetto anche solo a poche settimane fa: un susseguirsi di successi militari e di intelligence di Israele ha cambiato il quadro e Netanyahu è oggetto di una rivalutazione all'interno del suo Paese, ma anche in alcuni ambienti internazionali. (Corriere TV)

L’inizio della offensiva di terra dell’esercito israeliano in Libano lascia molti interrogativi: sicuramente, se osserviamo cos’è accaduto finora sembra proprio che l’Iran, vero protagonista e finanziatore dietro le quinte, abbia sbagliato tutto. (Italia Oggi)

L’espressione “Asse della resistenza” – coniata nel 2002 da un giornale libico in risposta alle dichiarazioni dell’amministrazione Bush, che quello stesso anno classificò come “asse del male” alcuni paesi dello scenario internazionale, quali Corea del Nord, Iraq e Iran – divenne ben presto popolare tra i media arabi e iraniani diventando sinonimo degli attori alleati dell’Iran1. (ISPI)