Caso Albania, il governo vara il decreto: «Paesi sicuri, ecco la lista»
Adelante, ma con juicio. La linea del governo sull’immigrazione, la sfida ai giudici che hanno bocciato il rimpatrio per alcuni immigrati trasferiti in Albania — decisione che ha provocato l’ira funesta della premier e di tutto il governo — è andare avanti. Ma cercando di non pestare troppo i piedi ai magistrati, con i quali si è da giorni aperto un conflitto durissimo che crea problemi anche al Quirinale e all’Europa, che peraltro non sembra maldisposta verso le politiche sull’immigrazione dell’Italia. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Insomma Tirana, come già nel passato, non sembra che ci porti bene. Una prima valutazione è sintetizzata dalla stampa con toni da verdetto già emesso, come “missione fallita” e “flop navale”. (Il Riformista)
"Nel momento in cui l'elenco dei Paesi sicuri è inserito in una legge il giudice non può disapplicare la legge, il giudice se ritiene che una legge sia incostituzionale può fare ricorso alla Corte, quindi tenderei ad escludere che possa disapplicarla". (Corriere TV)
«Non c’è dubbio – risponde Pasquinelli -che la priorità è attuare una profonda riforma della sanità umbra. Il Fronte del Dissenso sarà disposto a ricorrere ad un referendum regionale per abolire i vitalizi, abbattere gli sprechi e ridurre gli stipendi (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
MIGRANTI IN ALBANIA, IL VIMINALE RICORRE IN CASSAZIONE DOPO LA BOCCIATURA DEI TRATTENIMENTI. Venerdì scorso le toghe avevano bocciato il trattenimento di 12 migranti (egiziani e bangladesi) nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gjader, in Albania. (Il Fatto Quotidiano)
– Nuova mossa dell’Italia sul caso dei migranti rimandati indietro dall’Albania. Il ministero degli Interni ha dato mandato all'avvocatura dello Stato di preparare il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha bocciato il trattenimento dei 12 migranti in Albania. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Teniamo in considerazione il principio introdotto dalla Corte di giustizia Europea". (la Repubblica)