Migranti, l'Anm: «Dalla politica attacchi gravi per screditarci. Il Csm ci tuteli». Replica la Lega: «Si screditano da soli»
In un documento approvato dal parlamentino dell'Anm - si dicono gravemente preoccupati per l’impatto che potranno avere due misure del decreto flussi "sull’organizzazione degli uffici giudiziari, sulla loro capacità di mantenere un accettabile grado di efficienza del servizio". Nel mirino ci sono la reintroduzione del reclamo in Corte di appello contro i provvedimenti dei tribunali sui richiedenti asilo e l'emendamento al decreto flussi che attribuisce la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti di appello. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre fonti
L'Associazione nazionale magistrati ha chiesto al Csm di intervenire in difesa "della indipendenza e dell'autonomia della magistratura", dopo gli "attacchi" e il "linciaggio mediatico" subito ad opera della destra e del governo Meloni. (Fanpage.it)
I doveri dei magistrati di oggi Relazione introduttiva (Giustizia Insieme)
Il Comitato direttivo centrale dell'Anm ha inviato al Csm una delibera per sollecitare "iniziative a tutela dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura" sottoposta ad "attacchi per screditarla" e "preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità". (Liberoquotidiano.it)
«È grave la preoccupazione dell’Anm per l’impatto che potranno avere sull’organizzazione degli uffici giudiziari, sulla loro capacità di mantenere un accettabile grado di efficienza del servizio» la recente modifica prevista dal decreto flussi che reintroduce lo strumento del reclamo in Corte di appello avverso i provvedimenti dei Tribunali distrettuali e l’emendamento della deputata di Fratelli d’Italia allo stesso provvedimento che demanda alle Corti di Appello la competenza sui ricorsi contro i trattenimenti dei migranti decisi dal Questore. (Il Dubbio)
Si alza la tensione tra magistratura e governo sul tema dei migranti. (Sky Tg24 )
“Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa”, afferma il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) in un documento approvato all’unanimità. (Secolo d'Italia)