Siria, news oggi: leader Isis ucciso in raid aereo Usa

Il leader dello Stato Islamico (Isis) in Siria Abu Yusif, alias Mahmud, è stato ucciso in un raid aereo americano di precisione nella provincia settentrionale di Deir Ezzor. Lo rende noto il Centcom, il Comando centrale degli Stati Uniti, sul proprio account di 'X'. ''Questo attacco aereo fa parte dell'impegno continuo del Centcom, insieme ai partner nella regione, per interrompere e indebolire gli sforzi dei terroristi di pianificare, organizzare e condurre attacchi contro civili e personale militare degli Stati Uniti, dei nostri alleati e dei nostri partner in tutta la regione e oltre'', si legge nella nota. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo riferisce Al Jazeera online, citando la difesa civile palestinese, secondo cui la maggior parte delle vittime sono bambini. Almeno dieci persone sono rimaste uccise oggi in un attacco israeliano a Jabalia, a nord di Gaza. (Corriere della Sera)

Ieri anche il presidente Usa eletto, Donald Trump ha commentato, durante una conferenza stampa da Mar-a-Lago, la cacciata di Bashar al Assad da parte dei ribelli sostenuti da Ankara, dicendo che è stata «una presa di potere ostile» da parte della Turchia. (il Giornale)

Le autorità israeliane "hanno intenzionalmente privato i civili palestinesi di Gaza di un adeguato accesso all'acqua dall'ottobre 2023, con grande probabilità causando migliaia di morti e commettendo così il crimine contro l'umanità di sterminio e atti di genocidio": lo afferma Human Rights Watch in un rapporto pubblicato oggi. (la Repubblica)

La tregua a Gaza non c’è. Israele continua gli attacchi, colpite due scuole-rifugio

Il Comando Centrale Usa (Centcom) ha annunciato di aver ucciso Abu Yusif, alias Mahmud, leader dell'Isis in Siria, in un attacco aereo nella provincia settentrionale di Deir Ezzor: "Non gli consentiremo di ricostituirsi". (Fanpage.it)

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, eviterà di recarsi in Polonia il mese prossimo per la commemorazione dell'80 anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz, per timore di essere arrestato. (La Stampa)