Meloni contro i giudici che hanno rinviato alla Corte Ue il decreto migranti: “Decisione più vicina a un volantino propagandistico”
Definisce una decisione dei giudici come un “volantino propagandistico”. Giorgia Meloni torna ad attaccare i giudici per la questione dei migranti. Lo fa solo 24 ore dopo che il tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia dell’Unione europea il nuovo decreto legge con la lista dei Paesi sicuri con cui il governo contava di far ripartire i centri in Albania. Una decisione che non è piaciuta alla premier. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
“Il tribunale di Bologna decide di non applicare la legge e rinvia alla Corte europea il decreto del governo sui Paesi sicuri. Ennesima decisione anti-italiana. Se qualche giudice – per fortuna solo una piccola minoranza – si sente comunista, si tolga la toga e si candidi alle elezioni, ma lasci che il governo e la politica portino avanti il programma scelto democraticamente dai cittadini. (LAPRESSE)
È questo il sunto del discorso dei tre giudici di Bologna che hanno rinviato il decreto Paesi sicuri alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. "Nel riportare il contenuto del provvedimento, la stampa ha evidenziato un preteso intento 'impugnatorio' del recente dl del 23 ottobre 2024 ed ha sottolineato un passaggio a effetto sulle condizioni di sicurezza durante regime nazista", attaccano su un giornale specializzato online, Giustiziainsieme, piattaforma di confronto tra magistrati e avvocati progressisti. (Liberoquotidiano.it)
BOLOGNA — Quali sono i parametri «per individuare le condizioni di sicurezza di un Paese?». E quando «sussiste l’obbligo per il giudice di non applicare» le disposizioni nazionali in caso di contrasto con la direttiva europea, «ai fini del riconoscimento dello status di protezione internazionale?». (La Repubblica)
Così nei corridoi del Tribunale di Bologna avvocati e colleghi parlano di Marco Gattuso, presidente del collegio che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia Ue del decreto Paesi sicuri. (Corriere della Sera)
"È la prima volta che i trafficanti di esseri umani mi hanno minacciato di morte", spiega Meloni a Porta a porta. "Sono convinta che la ragione per cui si sta facendo qualsiasi cosa possibile per bloccare il protocollo con l’Albania, è che tutti capiscono che è la chiave di volta per bloccare le migrazioni irregolari", sostiene. (Il Giornale d'Italia)
Profondo conoscitore del diritto europeo, autore di un provvedimento corposo, articolato e «ineccepibile». Così nei corridoi del Tribunale di Bologna avvocati e colleghi parlano di Marco Gattuso, presidente del collegio che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia Ue del decreto Paesi sicuri. (corrieredibologna.corriere.it)