Al Jolani promette moderazione in Siria. Washington: "Attendiamo i fatti"

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Dialogo con le diverse comunità e rispetto per tutti i siriani. Se fosse un partito impegnato in una regolare competizione elettorale questi potrebbero essere gli slogan di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), l’organizzazione islamista che l’8 dicembre ha detronizzato il dittatore Bashar al-Assad. A ripetere parole rassicuranti su come gli ex qaedisti intendono guidare la Siria nei prossimi mesi non è solo il leader dei miliziani, che ha abbandonato il suo nome di guerra Mohammad al-Jolani per tornare a quello di Ahmad al Aharaa, ma anche i suoi più stretti collaboratori. (il Giornale)

La notizia riportata su altri media

Ma sarà "il popolo siriano", ha assicurato, a decidere il tipo di sistema politico dopo più di mezzo secolo di potere della famiglia Assad. Parlando al Tg1, Ahmad Sharaa, questo il suo vero nome, non ha escluso che una forma di "Stato islamico" possa in futuro governare il Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Murhaf Abu Qusra, un ingegnere agronomo con un passato da comandante militare tra le fila dell’opposizione durante il conflitto siriano, è stato nominato ministro della Difesa. Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, si è formata una nuova amministrazione in Siria guidata da Ahmad al-Sharaa, conosciuto anche come Abu Muhammad al-Jolani. (Notizie Geopolitiche)

Come dovrà essere lo stato «innanzitutto» è «una scelta del popolo, assolutamente non di paesi stranieri. Ogni popolo è libero di decidere del suo stato». (Corriere TV)

Al-Jolani rassicura le minoranze: la Siria è di tutti

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Siria, Al Jolani tenta di rassicurare il mondo. Cristiani sperano, curdi tremano (TV2000)

Siria, Al-Jolani: "È la patria di tutti, proteggeremo le minoranze" 23 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Roberta Barbi – Città del Vaticano La caduta del presidente siriano Assad è una vittoria del popolo perché la Siria è un Paese per tutti: così il capo dei ribelli Mohammad al-Jolani da Damasco dove negli ultimi giorni ha incontrato il leader druso libanese Joumblatt con cui auspica che le relazioni tornino alla normalità, ma soprattutto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. (Vatican News - Italiano)