Landini chiama alla rivolta sociale…l’opinione di Rita Faletti

Landini chiama alla rivolta sociale…l’opinione di Rita Faletti
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Radio RTM Modica INTERNO

Oggi, venerdì 29 novembre, San Saturnino, sciopero generale di 4 ore indetto da Cgil e Uil. In 24 mesi ci sono stati 512 scioperi con una media di 1,42 al giorno. Siamo riusciti così a festeggiare tutti i santi del calendario senza scontentarne alcuno e realizzare la pienezza della democrazia da quando Meloni e la sua pericolosa destra sono al governo del paese. Landini e Bombardieri, ma la bombarda è lui, Maurizio Landini, il Che Guevara del sindacalismo, ha chiamato gli italiani alla “rivolta sociale” contro una maggioranza che è minoranza nel paese. (Radio RTM Modica)

La notizia riportata su altri media

"Il segretario della Cgil Landini è recidivo e continua ad incendiare le piazze con un linguaggio pericoloso e inquietante": la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli lo ha detto a proposito del comportamento del leader di uno dei sindacati più importanti d'Italia, Maurizio Landini, che nel giorno dello sciopero generale, venerdì 29 novembre, ha fomentato la folla in piazza a Bologna. (Liberoquotidiano.it)

Dopo aver evocato lo spettro della rivoluzione sociale a giorni alterni, era inevitabile che Maurizio Landini, l’artefice principale di uno dei più inutili e autolesionistici scioperi generali degli ultimi anni, pronunciasse un classico intervento incendiario, indicando in modo imperativo obiettivi che appartengono al mondo delle favole sinistre. (Nicola Porro)

'Stiamo assistendo alla morte dello sciopero, che si è trasformato in un flash mob violento. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. (La Pressa)

Governo, Landini: rivolta sociale? Vedo montature e attacchi

Professor Giovanni Orsina, come valuta l'escalation retorica di Maurizio Landini? «È venuto il momento di una vera rivolta sociale», «bisogna rivoltare il Paese come un guanto», dal governo «un tentativo serio di svolta autoritaria». (il Giornale)

Tutta colpa dei cartelli bruciati con il volti della premier Giorgia Meloni, dei ministri dei Trasporti e della Difesa, Matteo Salvini e Guido Crosetto, e dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani; dei tafferugli tra polizia e antagonisti a Torino; degli slogan che inneggiano alla rivolta sociale. (L'HuffPost)

– Sull’espressione “rivolta sociale” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, vede “montature, delegittimazione e attacchi”. Dal palco del congresso delle Acli, il leader sindacale è tornato sulle polemiche dei giorni scorsi, affermando che “di fronte al livello di diseguaglianze cresciute e la crisi della democrazia, con la gente che non va a votare, invece di una reazione vedo il rischio di rassegnazione e paura”. (Agenzia askanews)