L’accordo che non decolla. Lufthansa ritratta su Ita: "Prezzo finale da rivedere"
Punto e a capo. Dopo due anni di trattative lunghe e serrate, torna in bilico l’accordo fra Ita Airways e Lufthansa Airlines. A dividere le due compagnie proprio sul filo di lana sarebbe stata una valutazione differente sul prezzo finale per la cessione. Uno scarto di appena 10 milioni rispetto alle attese del Mef ma che sarebbe stato sufficiente per far volare parole grosse e far saltare l’intesa da inviare a Bruxelles proprio sul filo di lana, quando tutte le carte erano praticamente già pronte. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
A dividere il ministero del Tesoro, a cui fa capo l’intero capitale dell’erede di Alitalia ormai fallita, e la compagnia aerea tedesca sono dieci milioni di valutazione. L’annunciata fusione tra la nostra Ita Airways e la tedesca Lufthansa si schianta ancora prima del decollo. (Nicola Porro)
Chi gli ha parlato in queste ore lo descrive furente, ma soprattutto pronto a tirare dritto. Giancarlo Giorgetti segue da vicino il dossier Ita-Lufthansa, ora che l'accordo tra il suo ministero e il gruppo tedesco rischia di saltare dopo quasi due anni di trattative serratissime. (Adnkronos)
«È venuta meno la fiducia». Ma in mezzo al pessimismo, per una trattativa che era quasi conclusa e invece è stata bruscamente interrotta, si sono messi al lavoro i «pontieri» per far tornare il sereno tra i promessi sposi. (Corriere della Sera)
Ad inizio di luglio la Dg concorrenza dell’Unione europea aveva espresso un via libera all’aumento di capitale da 325 milioni di euro attraverso l’acquisizione del 41% di Ita Airways dal Mef (socio unico) da parte di Lufthansa, a condizione che venissero firmati contratti con i cosiddetti “remedy taker”, ovvero con le compagnie che sui singoli segmenti di mercato rafforzeranno la propria presenza per evitare che venga creato un monopolio su singoli segmenti di mercato ai danni dei consumatori. (Il Sole 24 ORE)
Durante tutta la lunga vicenda Alitalia-Ita, il ministro Giorgetti non ha mai perso la calma. (il manifesto)
Il termine per l… Da una parte la società tedesca sostiene di volersi attenere all'accordo firmato nel 2023, dall'altra il Governo italiano fa sapere che non intende svendere l'ex compagnia di bandiera, insinuando un cambio dei termini della trattativa preteso dall'acquirente. (L'HuffPost)