Elezioni Emilia Romagna, i programmi dei candidati a confronto

Introduzione In Emilia-Romagna si vota per le elezioni regionali domenica 17 (seggi aperti dalle 7 alle 23) e lunedì 18 novembre (seggi aperti dalle 7 alle 15). I cittadini aventi diritto, circa tre milioni e mezzo di persone, eleggeranno il nuovo presidente della Giunta regionale e i membri del Consiglio regionale (COME E QUANDO SI VOTA). In lizza per la poltrona da governatore ci sono quattro sfidanti: Elena Ugolini (centrodestra), Michele De Pascale (centrosinistra), Federico Serra (estrema sinistra) e Luca Teodori (lista civica). (Sky Tg24 )

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Saranno chiamati alle urne invece quasi 3,6 milioni di elettori emiliano-romagnoli con un totale di 4.529 sezioni elettorali in regione. – Sono sempre più vicine le elezioni in Emilia Romagna di domenica 17 (si vota dalle 7 alle 23) e lunedì 18 novembre (si vota dalle 7 alle 15). (il Resto del Carlino)

Luca Teodori, ferrarese, 56 anni, seduto al centro con la camicia azzurra circondato dai suoi sostenitoriMissing Credit L’outsider di queste elezioni Regionali si presenta come il candidato della porta accanto, ma basta parlarci qualche minuto che si lascia andare a idee con forti accenti anti-sistema. (il Resto del Carlino)

Domenica 17 e lunedì 18 novembre si terranno le elezioni regionali in Emilia-Romagna per eleggere il nuovo presidente di regione e rinnovare il consiglio regionale. Le elezioni in Emilia-Romagna si sarebbero dovute tenere nel 2025, ma sono state anticipate a quest’anno perché lo scorso giugno il presidente uscente della Regione, Stefano Bonaccini, è stato eletto (Pagella Politica)

Luca Teodori candidato elezioni Emilia Romagna: i nomi della lista a Bologna

Secondo un sondaggio Demoskopea, a livello nazionale, cresce Fratelli d’Italia fino a raggiungere il 28%. La campagna elettorale è agli sgoccioli e non mancano polemiche e tensioni tra centrodestra e centrosinistra ( seguirà in diretta tutte le fasi con uno speciale sullo spoglio delle schede). (StrettoWeb)

Quanta sofferenza per il figlio del ciabattino di Monghidoro che passava i pomeriggi della domenica a distribuire l’Unità. «Non era mai successo prima». (Corriere della Sera)

Una lista nata pochi mesi fra, tra maggio e giugno, che punta soprattutto sulla differenziazione rispetto alla ‘classica’ polarizzazione partitica e su alcuni temi particolarmente discussi negli ultimi anni: nessun obbligo vaccinale, contrasto alle reti 5G e al ‘dominio’ dell’Unione Europea e della Nato, sovranità monetaria rispetto alla finanza, progetto di una moneta regionale, e ancora sanità, economia, agricoltura. (il Resto del Carlino)