Perché Erdogan continua a giocare di sponda col nemico Putin
Il danno e la beffa: a ufficializzare la notizia che la Turchia, il secondo paese della Nato per numero di militari operativi, aveva inoltrato formale richiesta di adesione al gruppo dei paesi Brics+ è stato un alto dirigente del Cremlino, il consigliere del presidente Vladimir Putin per gli affari esteri, Yuri Ushakov. Il 18esimo summit del gruppo Brics diventato Brics+, creato ufficialmente nel 2009 da Russia, Cina, India e Brasile, si svolge infatti quest’anno a Kazan dal 22 al 24 ottobre. (Tempi.it)
Su altri giornali
In questi giorni, la Comunità Internazionale occidentale è scossa dalla notizia che la Turchia, il 2 settembre 2024, ha formalizzato la sua richiesta ufficiale di aderire al BRICS, il... (Virgilio)
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, alla ricerca di una maggiore autonomia strategica, ha intrapreso una nuova strada che potrebbe portare il primo membro della NATO all'interno del blocco delle economie emergenti, rappresentato dai Brics. (QuiFinanza)
Si potrebbe pensare che la Turchia abbia presentato la domanda di adesione all'alleanza dei Brics semplicemente perché si sente frustrata dall'Unione europea che l’ha di fatto esclusa dal processo di allargamento e per l'ostinato rifiuto di Bruxelles, dal 2016, di ampliare l'accordo di Unione doganale del 1996 e forse anche per il fatto che Washington, da quando nel 2019 Ankara ha acquistato il sistema di difesa missilistico russo S-400, la tiene a distanza. (L'HuffPost)
La dichiarazione del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov riguardo alle aspirazioni della Turchia di entrare a far parte del gruppo BRICS riflette una dinamica geopolitica complessa che coinvolge diversi attori globali. (Inside Over)
(di Guglielmo Maria Barbetta ) La Turchia ha manifestato l'intenzione di unirsi ai BRICS+, il gruppo di economie emergenti formato inizialmente da Brasile, Russia, India e Cina, con l'aggiunta del Sudafrica nel 2010, e di Etiopia, Egitto, Iran ed Emirati Arabi Uniti nel 2024. (Difesa Online)
In un momento politicamente così fluido, e colpevolmente distratto da beghe di infima lega, passa quasi sotto traccia l’iniziativa turca, volta ad ottenere l’ingresso a pieno titolo nei Brics. A ben vedere non si tratta di un exploit così imprevisto, ma di un ultimo passo preceduto da espressioni politiche di volta in volta sempre più di rottura e di debole propensione alla preservazione della stabilità. (Difesa Online)