Fino alla fine di Gabriele Muccino, la recensione di Federico Pontiggia
La vita sono le scelte che facciamo, o giù di lì. La citazione in esergo, senza autore, dunque autoprodotta e egoriferita, illumina il tredicesimo lungometraggio di Gabriele Muccino, classe 1967, già enfant prodige, già eroe dei due mondi (gli Usa con Will Smith et alii, e prima e dopo il Tevere e i suoi derivati), già serialmente accasato (A casa tutti bene, 1 e 2), già compiuto ma forse incompleto. (cinematografo.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Sophie, una giovane americana di vent'anni, ha vissuto tutta la vita sottovuoto e in solitudine. Un film così, non lo aveva mai fatto. Questo è il suo 13esimo e, finalmente, è riuscito a realizzare un thriller. (AMICA - La rivista moda donna)
L secondo album per l’etichetta EGEA del duo Mirabassi /Zanchini, è un lavoro che si colloca in linea di continuità con il precedente “Il gatto e la volpe”, ma che amplia la gamma di sonorità, di atmosfere, di colori che questo sorprendente ed affiatatissimo tandem riesce a costruire. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il mare siciliano, il sole, la Grotta dei sospiri. Poi la notte per le strade di Palermo, i locali, un debito da saldare e un aereo da prendere. Queste le 24 ore di Fino alla fine, nuovo film di Gabriele Muccino dove una ragazza americana, Sophie (Elena Kampouris), si imbatte nel piacente Giulio (Saul Nanni) e nel suo gruppo di amici. (My Red Carpet)
Gabriele Muccino dopo aver sperimentato il genere thriller nella serie A casa tutti bene, mette ancora le mani nel sangue con il suo ultimo film Fino alla fine, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e nelle sale dal 31 ottobre. (GQ Italia)
Elena Kampouris, alla Festa del Cinema di Roma 2024 da protagonista assoluta, si racconta a Vogue Italia: «Io fuori dagli schemi» (Vogue Italia)
Regista apprezzato non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti da cui 'sono scappato quando Trump fu eletto”, “La mia profezia? Temo che vincerà Trump”. (Adnkronos)