Sorpresa alle presidenziali romene, trionfa il sovranista filo Putin. Ora è il favorito del ballottaggio
Terremoto politico, tsunami, choc: sono questi i termini che prevalgono all’indomani del primo turno delle presidenziali in Romania, vinte a sorpresa dall’esponente di estrema destra filorusso Calin Georgescu, praticamente uno sconosciuto fino al momento della sua candidatura, che andrà al ballottaggio l’8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra, ritenuta anche lei una outsider alla vigilia, ma che è riuscita nell’impresa di arrivare seconda. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
I liberali, ora al governo con il partito socialdemocratico (Psd), hanno espressamente dato indicazione ai loro elettori di sostenere l'"opzione europeista" mentre i socialdemocratici non si sono ancora espressi. (EuropaToday)
Uno tsunami politico che rischia di consegnare la Romania nelle mani dell’estrema destra. A generare lo stupore nel paese balcanico all’indomani del primo turno delle elezioni è stato Calin Georgescu, candidato indipendente, semi-sconosciuto politicamente, su posizioni pro-Russia, anti-occidentali e anti-Nato, delfino dell’altro rappresentante dell’estrema destra, quel George Simion dell’Aur ampiamente superato dal suo allievo e finito al quarto posto con un deludente (per lui) 13.8%. (il manifesto)
Più di 1000 giovani si sono riuniti in piazza dell'Università, nel centro di Bucarest, scandendo slogan pro Europa e gridando: “Putin, non dimenticare, la Romania non è tua”. Sono indignati per la percentuale ottenuta dal candidato indipendente nazionalista, Calin Georgescu, esponente di estrema destra filorusso, al primo turno delle elezioni presidenziali. (Euronews Italiano)
È questo, in estrema sintesi, il ritratto dell’uomo che ha provocato un terremoto politico in Romania … (La Stampa)
Tsunami politico alle presidenziali in Romania, con il boom di un outsider senza partito e filo russo e il crollo di due sigle storiche. Il 22,94% è andato infatti a Calin Georgescu: un agronomo classe 1962 che dopo avere lavorato a lungo soprattutto in varie strutture dell’Onu con cariche dal sapore ambientalista, da presidente del Centro europeo di ricerca del Club di Roma in Svizzera a direttore esecutivo dell’Istituto dell’indice di sostenibilità globale delle Nazioni Unite a Ginevra, passando per consigliere del ministro dell’Ambiente e segretario generale del ministero dell’Ambiente, nel 2020 fece irruzione in politica come candidato a primo ministro perla destra anti-europeista della Alleanza per l'Unione dei Romeni (Aur), che fa campagna con cartelli in cui si inneggia all’eroe nazionale Dracula. (Liberoquotidiano.it)
Călin Georgescu, 62 anni, una formazione da ingegnere e alcuni incarichi diplomatici alle spalle, ha vinto da candidato indipendente il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Le sue posizioni più note sono quelle a sostegno della Russia di Putin, contro la Nato e l'Ue, e in favore di politici di estrema destra della storia del Paese. (Fanpage.it)