Alessia Pifferi, la psicologa indagata non risponde al pm: “Annientata dal dolore e umiliata, non lavorerò mai più in carcere”

Milano – “Si è avvalsa della facoltà di non rispondere e abbiamo depositato una memoria. Il clima è stato sereno. Nella memoria protocollata abbiamo spiegato la sua attività in carcere. L'accusa sostiene che il test non andava fatto. Ma qual è il reato?”. Lo spiega l’avvocato Mirko Mazzali, legale della psicologa del carcere di San Vittore Paola Guerzoni, indagata per favoreggiamento e falso ideologico nel processo a carico di Alessia Pifferi, la mamma in carcere per avete lasciato morire di stenti sua figlia Diana di 18 mesi. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri media

Quasi scontata la linea tenuta dalle due professioniste, a maggior ragione di fronte a una accusa che appare “spaccata“ dopo la decisione della pm Rosaria Stagnaro di lasciare l’incarico in polemica con il collega De Tommasi che - sostiene - non l’avrebbe informata sulla tranche d’inchiesta, su cui ad ogni modo non sarebbe stata d’accordo. (IL GIORNO)

“L’azione inquirente, per come in questi giorni è stata rappresentata, potrebbe rischiare di compromettere la serenità dei nostri colleghi che operano all’interno del sistema penitenziario, con pregiudizio per un servizio delicato, esercitato con passione, competenza e ben pochi riconoscimenti”: questa la posizione del Consiglio dell’Ordine degli psicologi lombardi, dopo l’avvio dell’inchiesta a … (La Repubblica)

La professionista, 58 anni, è indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe aiutato Alessia Pifferi, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico al fine di ottenere una perizia psichiatrica. (ilGiornale.it)

Caso Alessia Pifferi, un avvocato beneventano per una delle psicologhe indagate Milano. Interrogata, non ha risposto. Sott'inchiesta anche una sua collega e il difensore imputata (Ottopagine)

Non ha risposto alle domande del pm di Milano Francesco De Tommasi, la psicologa Paola Guerzoni del carcere di San Vittore indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ad ottenere una perizia psichiatrica. (leggo.it)

L’ombra dell’inchiesta “spin off” sull’omicidio di Diana Pifferi - la bambina di 16 mesi, lasciata da sola per 6 giorni dalla madre Alessia Pifferi e morta di stenti - ha dato vita a un dibattito parallelo. (ilGiornale.it)