Incubo Trump nel Bresciano: con dazi su formaggi e vini sono a rischio 10 milioni di euro
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La vittoria di Donald Trump potrebbe presto portare sgraditissime sorprese ai produttori di formaggi e vini bresciani. Il neoeletto presidente Usa ha annunciato che per salvaguardare la produzione agricola americana ha intenzione di introdurre dazi di almeno il 10% sui prodotti alimentari d’importazione. Come ricorda Assolatte, l’aveva già fatto nel 2019 (dazi aggiuntivi del 25%) e come conseguenza ci fu un calo di 6mila tonnellate dell’export di formaggi per un controvalore di 65 milioni di euro. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Perché l’Italia non deve temere le trumpate su dazi e non solo. Parla Pelanda Cosa farà davvero Trump sui dazi e non solo nel primo anno di presidenza? E cosa deve temere l'Ue? Comunque l'Italia è in una posizione privilegiata. (Start Magazine)
Il presidente americano, Joe Biden, che aveva già dovuto abbandonare il sogno di un secondo mandato durante la scorsa estate, a gennaio sarà costretto a salutare lo studio ovale senza poterlo lasciare alla sua vice, Kamala Harris, nettamente sconfitta da Donald Trump (ilmessaggero.it)
«La vittoria di Donald Trump obbliga noi europei a prendere in mano il nostro destino. Anche lei aveva un'agenda orientata al protezionismo e avrebbe attuato un progressivo disingaggio dalla guerra in Ucraina perché costretta da un congresso diviso», spiega Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano. (Corriere della Sera)
Il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti non era scontato. Infatti, secondo alcuni sondaggi pre-elettorali (Euronews) la candidata democratica, Kamala Harris, aveva il 48,7% di probabilità di essere eletta, mentre altri autorevoli modelli previsionali, come FiveThirtyEight e The Economist, attribuivano a Trump un margine di successo del 54%. (Economia Sicilia)
“Anche se il tema green è sempre stato più legato ai Democratici, l’elezione di Trump non influenzerà la transizione green che ormai in atto e che continuerà a spingere i metalli strategici, sui quali nel mondo c’è una grande concentrazione geografica e uno sbilanciamento tra domanda e offerta”. (Il Sole 24 ORE)
Quasi un paradosso. Di contro i più spaventati sono i settori considerati meno a rischio, che però hanno già sperimentato sulla loro pelle lo scontro commerciale. (L'HuffPost)