Putin in Mongolia sfida il tribunale dell'Aia. "Ci occuperemo dei banditi di Kiev a Kursk"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
All'aeroporto Ulaanbaatar di Ulan Bator non sono scattate le manette ai polsi di Putin, come era del resto prevedibile. La Mongolia, dal 2000, è membro della Corte penale internazionale e avrebbe dovuto formalmente arrestarlo, visto che dal mese di marzo dello scorso anno il capo del Cremlino è sulla lista dei ricercati internazionali per il trasferimento di bambini dall'Ucraina alla Russia. L'aereo presidenziale è atterrato ieri sera alle 22 (le 16 in Italia), e ad attenderlo c'era la guardia d'onore e l'ambasciatore di Mosca Evsikov, non la polizia. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Il leader del Cremlino e il presidente del paese asiatico hanno anche visitato una scuola curata da un'università russa (LAPRESSE)
Vladimir Putin non è stato arrestato durante il suo viaggio in Mongolia, Paese membro della Corte penale internazionale e che avrebbe l’obbligo di fermare i ricercati dall’Aja. Ma non sono solo le complicità e le coperture dei “Paesi amici” a mettere a rischio l’inchiesta della procura internazionale. (Avvenire)
cerimonia di benvenuto per il presidente russo Vladimir Putin nella capitale della Mongolia Ulan Bator. Accompagnato dal leader mongolo Ukhnaagiin Khürelsükh, i due hanno deposto una corona di fiori presso il monumento al maresciallo sovietico Georgy Zhukov e hanno visitato una scuola curata da un'università russa. (Il Sole 24 ORE)
Il primo: la Mongolia riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale. «Essere destinatari di un mandato di arresto emesso dalla Cpi – dice al Dubbio Silvana Arbia, già Prosecutor del Tribunale penale internazionale per il Ruanda -, alla quale sono tenuti a cooperare 124 Stati del globo, crea una condizione di estrema difficoltà politica, limita le relazioni internazionali che leader di Stati influenti e potenti devono mantenere e sviluppare, ne mina l’autorità e, in definitiva, colpisce al cuore, di fatto, la legittimazione a rimanere in carica». (Il Dubbio)
Ma nulla è successo. Vladimir Putin, visitando la Mongolia, ha sfidato per la prima volta il mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale. (Sky Tg24 )
Nonostante la Mongolia sia un firmatario dello Statuto di Roma, che la obbligherebbe teoricamente ad arrestare Putin in base all’ordine di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale nel 2023, le autorità mongole hanno deciso di accoglierlo. (Inside Over)