Borrell, 'la decisione della Cpi non è antisemita'
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"La decisione della Cpi" di spiccare mandati d'arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant "non ha nulla a che fare con l'antisemitismo e non è una decisione politica. Sono allarmato dall'estrema politicizzazione delle reazioni alla decisione della Corte". Lo ha ribadito l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, durante la Conferenza della coalizione dei due Stati sul Medio Oriente a Cipro (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altri media
«Dal mio punto di vista, Netanyahu dovrebbe essere in prigione da tempo, ma per le sue accuse di corruzione. Niente a che vedere con la guerra, insomma, secondo Benny Morris, lo storico israeliano che non si scompone mai. (La Stampa)
Salvini si schiera col premier israeliano condannato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra: "È benvenuto in Italia". L'Italia presidente del G7 porrà il tema a vertice ministri Esteri (Adnkronos)
Venerdì, a caldo, il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini aveva annunciato che non vede l’ora di invitare il premier israeliano in Italia dove sarà “il benvenuto”. Governo Meloni sempre più spaccato dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu. (Il Fatto Quotidiano)
Non c’è solo una ragione di ripulsa emotiva, di ribellione istintiva rispetto all’inaccettabile inversione morale in virtù della quale si vorrebbe presentare il primo ministro israeliano, cioè il capo del paese aggredito il 7 ottobre dell’anno scorso, come un criminale internazionale, come un ricercato globale da arrestare ovunque possibile. (Liberoquotidiano.it)
La decisione della Corte penale internazionale era attesa, prevista e di fatto quasi inevitabile, alla luce dei massacri di civili compiuti vicendevolmente da Hamas e dalle forze militari israeliane. (Avvenire)
Non li arresteranno perché questo anzitutto avverrebbe se per esempio entrassero negli Stati Uniti e in Russia e Cina (non proprio tre staterelli) che non riconoscono la Corte penale internazionale, oltre ovviamente a Israele. (il Giornale)