Amadeus e Fiorello insieme a Savino e Biggio pronti per una nuova avventura televisiva
Amadeus, Fiorello, Nicola Savino e Fabrizio Biggio sono stati immortalati in uno scatto che ha immediatamente destato l’attenzione dei fan. I quattro, uniti non solo da una solida amicizia ma anche da un bagaglio di esperienze lavorative comuni, potrebbero essere pronti a lanciare un nuovo progetto televisivo. La didascalia di Amadeus, “Tutto può succedere”, ha alimentato le speculazioni sul loro ritorno insieme, suscitando entusiasmo tra i follower. (SofiaOggi.com)
Ne parlano anche altre testate
Aveva sospeso le operazioni nel 2012 a causa dell'aggravarsi delle condizioni di sicurezza durante la guerra civile siriana (LAPRESSE)
La Siria è un paese chiave per gli equilibri geopolitici di quella parte di mondo: «Si ritirano i russi, troppo assorbiti dal conflitto in Ucraina – spiega Rampini – e si ritira anche l’impero persiano degli ayatollah di Teheran, che attraverso Hezbollah consideravano la Siria anello decisivo della loro influenza in Medio Oriente». (Corriere TV)
Ankara, 10 dic. (il Dolomiti)
«I turchi sono gli amici più stretti del nostro popolo — ha detto ieri ad Al Jazeera il leader di Hts, Abu Muhammad al Jolani —. La Turchia non controlla direttamente i ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-sham (Hts) che hanno conquistato Damasco in dodici giorni ma ha una notevole influenza su di essi. (Corriere della Sera)
Altrettanto evidente è che la calata dal Nord di jihadisti e milizie filo-turche è stata troppo ben organizzata (basta pensare al tempismo dell’attacco), informata (sulla reale combattività dell’esercito siriano quando non appoggiato dai russi) e armata (divise nuove, armi lucide e così via) per non avere ispiratori e strateghi esterni alla Siria. (L'Eco di Bergamo)
Si disperde il fumo delle battaglie e la Siria, nonostante le incertezze e le sofferenze vissute, riparte dopo tredici anni di guerra civile. È a lui, più che a una leadership semi-sconosciuta, che si rivolgono oggi gli occidentali, a cominciare dal presidente americano Joe Biden, per incidere sulla formazione del nuovo governo siriano. (ilmessaggero.it)