Longlegs. La recensione del film di Oz Perkins

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Al netto di un eccessivo compiacimento stilistico, l’indagine sulla paura condotta dal suo autore, inquieta e convince. La ferocia non deriva dal sangue, piuttosto dalla mente. RoFF19. Grand Public. LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI La prima volta che il male, o almeno quello che crediamo essere tale, sceglie di mostrarsi a noi, non vi è alcuna oscurità. (Sentieri Selvaggi)

Ne parlano anche altri media

Bianca ha 23 anni e le sembrano già troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università, ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa, la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce, precipita. (Cinecittà News)

Lo abbiamo visto in quasi 100 film in tutte le fogge e personalità, dal criminale dal cuore d'oro di Arizona Junior (1987) allo scrittore aspirante suicida di Via da Las Vegas (1995). Ma Nicolas Cage aveva ancora un altro personaggio per stupirci: Longlegs, costruttore di bambole con molta cipria in viso e una conclamata passione per alcuni eroi del glam rock come il Lou Reed dell'album Transformer (1972) e Marco Bolan dei T-Rex. (BadTaste)

La figlia dello sceneggiatore Sandro, Sara, esordisce alla regia cercando non l'inedito, ma l'inaudito, nell'autobiografismo più o meno mascherato e nel cocaine-of-age, più che coming. Per fare un albero ci vuole il seme, per fare L'albero pure, alla voce Petraglia. (cinematografo.it)

ROMA – C’è un albero che si vede dalla finestra, sopra la ferrovia. Bianca ha poco più di vent’anni, dovrebbe frequentare l’università, ha lasciato la casa dei genitori ed è andata a vivere nella casa da dove si vede l’albero, insieme ad Angelica, coetanea, amica e amata. (The Hot Corn Italy)

Scritto e diretto dal figlio di Anthony Perkins, Osgood, a sua volta attore e apprezzato regista horror (February, Gretel e Hansel), ecco Longlegs con protagonisti Maika Monroe, Nicolas Cage, Blair Underwood e Alicia Witt. (The Hot Corn Italy)

Finalmente stiamo producendo film su ventenni che non fanno venire il latte alle ginocchia e che non descrivono dei personaggi fasulli frutto di moscissime fantasie di altre generazioni (qualsiasi riferimento a Quasi a casa prodotto da Moretti non è casuale). (BadTaste)