Altro lutto dopo Cuttitta, morto a 79 anni il simbolo palla ovale Bollesan: Fu il rugby azzurro prima del 6 Nazioni
Il rugby italiano ha perso uno dei suoi figli prediletti"
Siamo vicini alle figlie Miride e Marella ed a tutta la sua famiglia.
C'era un tempo in cui il rugby italiano era meno glamour e piu' fangoso.
Nell'anno dell'ennesimo cucchiaio di legno per la Nazionale nel Sei Nazioni, la doppia perdita fa ancora più male.
Bollesan divenne poi commissario tecnico alla prima coppa del mondo, nel 1987, e fu team manager nelle rassegne iridate del 2003 e del 2007. (Tiscali.it)
Su altre fonti
«Nella Walk of Fame, nel viale che porta allo stadio Olimpico di Roma, voluta dal Coni per omaggiare i 100 sportivi italiani più influenti della storia, c'è una sola mattonella dedicata al. rugby: è quella di Marco Bollesan, autentica leggenda della palla ovale azzurra». (GenovaToday)
La fuga dell'Inter in vetta alla classifica di Serie A, il caso della maglia lanciata da Cristiano Ronaldo dopo Juve-Genoa, la squalifica in vista per Zlatan Ibrahimovic dopo l'espulsione in Parma-Milan, il rischio dell'Italia di perdere l'organizzazione di Euro2020 e la morte della leggenda del rugby Marco Bollesan (La Gazzetta dello Sport)
Aveva giocato con la maglia azzurra per ben 47 volte e per 6 anni era stato capitano della nazionale. ⚫ Tutta la #FIR si unisce al dolore della famiglia Cuttitta a seguito della scomparsa di Massimo, simbolo del nostro rugby (greenMe.it)
Marco Bollesan, ragazzone di Chioggia, muscoli e aggressività, lavorava come caporeparto all’Italsider genovese di Cornigliano dopo essere stato garzone di un fruttivendolo. Dopo tre anni a Napoli, Bollesan rientrò a Genova, andò poi a Brescia a vincere lo scudetto con la squadra lombarda nel 1975. (IlNapolista)
Il Genoa ha salutato così attraverso Twitter la leggenda della palla ovale e tifoso rossoblù: se n’è andato oggi a 79 anni, il giorno dopo la scomparsa di un altro campione come Massimo Cuttitta. (Pianetagenoa1893.net)
Terza linea centro, vinse da giocatore lo storico scudetto con la maglia della Concordia Brescia il 20 aprile del 1975, quando la nostra città divenne per la prima volta capitale del rugby. (Brescia Oggi)