Il 7 ottobre tra telecamere fuori uso e segnali ignorati: le sei ore in cui Hamas ha fatto strage

Al termine della battaglia tra Hamas e Tsahal nella base militare di Nahal Oz, il 7 ottobre del 2023, i morti sono stati sessantasei. Combattenti, soldati della brigata Golani e sentinelle – tatzpitaniyot in ebraico – sono stati colti di sorpresa all’alba di un giorno di festa. Molti erano di riposo, disarmati e – sembra incredibile – indifesi. Perché quel giorno erano troppo pochi i soldati arma… (La Stampa)

Su altri media

A dare questa lettura della guerra in Medioriente è il Coordinamento Modenese per la Palestina-Comitato Fermare la Guerra che domani organizza un presidio a Modena. (La Pressa)

Alla fine, concordiamo che il filo rosso forse sta proprio lì: nel suono costante degli aerei militari che puntano su Gaza e sorvegliano una città che negli ultimi mesi è stata attaccata dal cielo più volte. (Necrologi)

Il giorno dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ho incontrato una giornalista straniera in un caffè del centro di Tel Aviv. Il caffè era affollato, l’atmosfera era rilassata. «La gente si comporta come se non ci fosse una guerra in corso – mi ha detto – È solo un’apparenza o gli israeliani si sono davvero lasciati alle spalle il 7 ottobre?». (il manifesto)

Israele, i 97 ostaggi ancora nelle mani di Hamas dal 7 ottobre: un anno di prigionia

Roma, 5 ott. (il Dolomiti)

13 ottobre – L’esercito israeliano ordina a 1,1 milioni di palestinesi di lasciare entro 24 ore il nord di Gaza e dirigersi verso sud. (il manifesto)

In tutto 1.139 persone sono state uccise. È trascorso un anno dal pogrom di Hamas che ha innescato la guerra in Medio Oriente. (ilmessaggero.it)