Metalmeccanici sciopero e corteo. Industriali contestati

Scatta oggi lo sciopero dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale. Lo annunciano Fim, Fiom e Uilm. I manifestanti si troveranno questa mattina alle 9 in piazza Santa Maria delle Carceri da dove partirà il corteo che si concluderà sotto la sede di Confindustria Toscana nord attorno alle 13. A Prato i lavoratori del settore metalmeccanico sono circa 3 mila, di cui 600 impiegati in aziende iscritte a Ctn. (LA NAZIONE)

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Dopo otto incontri e oltre sei mesi di confronto la trattativa tra sindacati e controparti si è interrotta a causa della forte contrarietà di Federmeccanica-Assistal rispetto alle richieste contenute nella piattaforma di Fim-Fiom-Uilm (tvprato.it)

Continua la mobilitazione su tutto il territorio modenese per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Metalmeccanica Industria. Questa mattina a scioperare davanti ai cancelli delle aziende sono stati i lavoratori di Bosch Rexroth a Nonatola (presidio in ), OMG a Castelfranco Emilia (presidio in ), Dinamic Oil a Bomporto, Glem Gas a San Cesario S/Panaro. (CGIL Modena)

Ad eccezione dei trasporti ferroviari nell’Agrigentino dove l’adesione allo sciopero è stata massiccia e ha comportato numerose cancellazioni di corse. In Sicilia pochi disagi per lo sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base, Usb nei settori trasporti, sanità, scuola. (La Repubblica)

SCIOPERO DEI METALMECCANICI: PRESIDIO SINDACALE DAVANTI A CONFINDUSTRIA - TELEQUATTRO

Sciopero che secondo i sindacati ha avuto co… / pavia Bandiere, fischietti e slogan. (La Provincia Pavese)

Il 18 dicembre tornano a scioperare i metalmeccanici. Cgil Fiom, Fim Cisl e Uilcm dopo sei mesi di trattative hanno deciso di abbandonare il tavolo con Federmeccanica e Assital che secondo la nota diffusa dai sindacati "vogliono cambiare le regole del modello contrattuale (come successo a Prato con la disdetta da parte di Confindustria locale del contratto territoriale), non riconoscendo l’aumento salariale di 280 euro per i prossimi anni che tutelino il potere di acquisto delle persone, ma anche scaricare i costi della crisi solo sulle spalle di lavoratori e lavoratrici, senza che sia stata valutata positivamente la nostra richiesta di riduzione dell’orario di lavoro che invece permetterebbe di affrontare una situazione industriale molto difficile". (LA NAZIONE)

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