A Palermo corteo per ricordare la strage di Capaci, Giovanni Impastato: "Memoria è fondamentale"

A cura di Emanuele Fragasso Il corteo a Palermo Nel pomeriggio di oggi, 23 maggio 2024 si è svolto un corteo nella città di Palermo per ricordare le vittime della Strage di Capaci. Dal polo di Giurisprudenza del capoluogo siciliano diverse centinaia di persone si sono incamminate sotto il sole cocente verso “l’albero di Falcone” che si trova in via Notarbartolo, nelle immediate vicinanze del palazzo in cui abitava il magistrato. (Fanpage.it)

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Mentre le centinaia di persone che si affollano sotto le fronde all’Albero Falcone applaudono all’unisono. La tromba della polizia di Stato accompagna la manifestazione verso le 17,58, l’orario esatto che ha cambiato la storia della Sicilia e dell’Italia. (Giornale di Sicilia)

Si è svolta accanto all’albero di Falcone e Borsellino, nella piazzetta accanto al tribunale di Varese, alla presenza di diverse autorità – tra cui il sindaco Davide Galimberti, il prefetto Salvatore Pasquariello, il presidente del tribunale di Varese Cesare Tacconi, il procuratore della Repubblica di Varese Antonio Gustapane – e dei rappresentanti delle forze dell’Ordine, la cerimonia per non dimenticare i due attentati mafiosi. (varesenews.it)

Una talea dell'albero di Giovanni Falcone, gemma del Ficus macrophylla che cresce in via Notarbartolo, davanti alla casa dove viveva il giudice di Palermo. Un regalo consegnato a margine della cerimonia commemorativa per l’anniversario della strage di Capaci, andata in scena in mattinata all'interno del parco Locatelli, in Q4. (ilmessaggero.it)

Il Pirellone di Milano si è illuminato nella serata di giovedì riportando una data importante. Le luci delle finestre degli uffici hanno ricostruito 23-5-92 per ricordare l'attentato al giudice Giovanni Falcone per mano della mafia. (MilanoToday.it)

A distanza di un anno dall'anti-corteo che lo scorso anno vide terminare la manifestazione con manganellate e disordini a pochi passi dall'Albero Falcone, studenti e associazioni, sindacati e attivisti sono scesi di nuovo in strada per gridare una antimafia "sociale e intersezionale", come dicono, e cioè portatrice degli interessi della collettività, di una cultura della pace contro ogni conflitto e contro complicità dello Stato e omertà. (Repubblica TV)

Sala alla commemorazione: "La battaglia contro la mafia non è finita" “C’è il rischio che nella testa della gente, quella contro le mafie sia una battaglia finita invece non è così quindi noi dobbiamo continuare a testimoniare, a fare le cose giuste, tipo il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, o come noi costruiamo le gare pubbliche per evitare che ci siano infiltrazioni, i comitati che utilizziamo. (LAPRESSE)