Omicidio Ravasio, ottavo fermo. Finse un malore per permettere l’omicidio
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PARABIAGO – A quanto pare non ci sono limiti al piano per uccidere Fabio Ravasio, 52 anni, investito lo scorso 9 agosto a Parabiago mentre era in bicicletta da quella che inizialmente sembrava essere un’auto pirata. In realtà, secondo quanto accertato dai carabinieri di Legnano coordinati dal pubblico ministero di Busto Ciro Caramore, quello di Ravasio è stato un omicidio ordito da Adilma Pereira Carneiro, la brasiliana 49enne un po’ mantide e un po’ circe, che del 52enne era la compagna, e che per gli inquirenti sarebbe stata capace di coinvolgere amanti, figlio e marito (sposato nel 2015) nel piano per eliminare il parabiaghese ereditandone il patrimonio. (malpensa24.it)
La notizia riportata su altri media
"Ha simulato un malore in strada poco prima dell'agguato" (Fanpage.it)
Si ingrossa la schiera di persone fermate dalle forze dell'ordine per l'omicidio di Fabio Ravasio, ammazzato mentre era in bicicletta dopo essere stato travolto in auto da una Opel Corsa nera il 9 agosto a Parabiago (il Giornale)
Sale a otto il numero degli indagati per l’omicidio di Fabio Ravasio (Sempione News)
C’è un altro fermo per l’omicidio di Fabio Ravasio, il 52investito e ucciso da un’auto lo scorso 9 agosto a Parabiago. L’articolato piano omicida della compagna, Adilma Pereira, sembra aver coinvolto, fino ad ora, otto persone. (Il Fatto Quotidiano)
Parabiago (Milano) – Si chiama Mohamed Dhaibi il quarantacinquenne marocchino fermato nella serata di giovedì 29 agosto dai carabinieri della Compagnia di Legnano con l'accusa di aver partecipato insieme ad altre sette persone all'omicidio camuffato da incidente stradale del ciclista cinquantaduenne Fabio Ravasio. (IL GIORNO)
Terza svolta nel giro di appena sei giorni nelle indagini sull'omicidio di Fabio Ravasio, travolto la sera del 9 agosto da un'auto pirata sulla provinciale 149 tra Parabiago e Casorezzo. Nella serata di giovedì 29 agosto, i carabinieri della Compagnia di Legnano hanno fermato un quarantacinquenne di origine marocchina su mandato del pm Ciro Caramore: l'uomo residente a Parabiago, "consapevole del proposito criminoso", avrebbe simulato un malore in strada poco prima dell'incidente mortale, "al fine di indurre i passanti a soccorrerlo e bloccare quindi il traffico veicolare per permettere agli esecutori materiali di uccidere Ravasio". (IL GIORNO)