Ucciso e bruciato a Pianura, arrestato minorenne
Lo scorso 18 ottobre, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare presso un Istituto Penale per i Minorenni nei confronti di un minore ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Gennaro Ramondino, avvenuto nella notte del 31 agosto scorso, il cui cadavere è stato rinvenuto carbonizzato tra le sterpaglie in una zona di campagna del quartiere di Pianura. Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni di Napoli, hanno consentito di individuare il luogo in cui l’omicidio sarebbe avvenuto - un sottoscala in Via Comunale Napoli nel quartiere di Pianura, generalmente utilizzato dai gruppi criminali della zona come “piazza di spaccio” - e le modalità nelle quali lo stesso si sarebbe consumato. (ROMA on line)
Su altri giornali
"Me lo hanno ordinato i grandi, ma era mio amico". Emergono dettagli agghiaccianti dall'interrogatorio del 16enne accusato di aver ucciso e dato alle fiamme Gennaro Raimondino, 20enne il cui cadavere fu trovato la notte del 31 agosto scorso in un fondo agricolo abbandonato a Pianura, zona occidentale di Napoli (Zoom24.it)
Era indagato a piede libero, come anticipò il nostro giornale, il 16enne che ora (precisamente dallo scorso 18 ottobre, ma la notizia è stata diffusa solo ieri) è in stato d’arresto per l’omicidio di Gennaro Ramondino, il 20enne ras in erba di Pianura ucciso il 31 agosto in un sottoscala e bruciato nelle campagne della zona. (ROMA on line)
Gli affari dello spaccio andavano sistemati, questa la motivazione. E poco importa se i componenti del suo stesso gruppo avevano provato a convincerlo di non risolvere la faccenda in questo modo. (La Stampa)
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Non ha incassato un euro per quel delitto, non ha avuto neppure un regalo. Per lui, appena sedicenne, era una sorta di battesimo del fuoco, una cosa da compiere per stare nel gruppo dei grandi, quelli che gestivano l'oro di Pianura, le piazze di cocaina e hashish. (ilmattino.it)
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