Sanremo 2025, un festival all’insegna delle novità: sette ore di tv e tanta (sana) polemica
Habemus nomina! Nostro Signore degli abbronzatissimi anche a dicembre Carlo Conti ha finalmente svelato i nomi dei big in gara a Sanremo 2025. La lista conferma la volontà del nuovo direttore artistico di appoggiare il processo di svecchiamento iniziato da Amadeus, senza però rinunciare del tutto a nomi della “vecchia scuola”, forse nel tentativo di conservare un legame stretto con il Sanremo che fu e di evitare una deriva troppo Tim Summer Hits: parliamo ovviamente di Massimo Ranieri e Marcella Bella, stoici habitué della kermesse, che sperano forse in una rinascita pop com’è avvenuto per i Ricchi e Poveri l’anno scorso. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre testate
Countdown. Con l'annuncio ufficiale dei cantanti in gara al Festival di Sanremo 2025, in programma dall'11 al 15 febbraio, cresce l'entusiasmo in città. (SanremoNews.it)
Ogni spettatore o spettatrice, ovviamente, si sarà già fatta la propria idea sui preferiti, per chi fare il tifo e chi sostenere magari anche votando da casa. (Cosmopolitan)
ODERZO Brindano all'esclusione per mantenere la tradizione: non è una rima fatta a caso, i Jalisse hanno proprio festeggiato con un reel pubblicato nei social, la loro 28. Ironici e scanzonati, Alessandra Drusian e Fabio Ricci, ciascuno con una bottiglia di birra in mano, ascoltano in diretta Carlo Conti che snocciola i nomi degli ammessi alla 75. (ilgazzettino.it)
Carlo Conti li ha annunciati durante l'edizione delle 13.30 del Tg1 su Rai 1. Sono tanti gli artisti famosi che da tempo calcano i palcoscenici musicali italiani che si sono visti rifiutare i loro brani. (La Gazzetta dello Sport)
Doveva essere un festival più contenuto nelle proposte e invece non solo il cast è rimasto lo stesso dell’ultima edizione ’monstre di Amadeus, ma è addirittura lievitato a 34 nomi, complice la decisione di Carlo Conti di ripristinare la categoria dei giovani. (il manifesto)
L'associazione mette nel mirino l'azienda pubblica e il direttore artistico: "Il timore infatti è che la corsa sfrenata all’audience da parte di Rai e del direttore artistico abbia potuto far passare in secondo piano i testi" (Il Fatto Quotidiano)