Raid sul Libano e civili in fuga. Hezbollah, caccia al numero 3

Esplosioni, grandi colonne di fumo, file di auto in fuga. Sono le immagini che circolavano ieri, giornata del terrore, dopo uno dei più intensi bombardamenti aerei dalla guerra del 2006 contro Hezbollah compiuto da Israele. Ora aumentano i timori di un nuovo conflitto totale sul confine instabile tra il Paese dei Cedri e lo Stato ebraico, con quest'ultimo che dichiara «una situazione speciale» in Israele, formula usata in tempo di emergenza per concedere alle autorità il potere di imporre restrizioni alla popolazione civile al fine di garantire la sicurezza. (il Giornale)

Su altre testate

«Ci sono decine di bambini tra le centinaia di persone uccise e le migliaia ferite negli attacchi israeliani di ieri sul Libano meridionale e orientale, che hanno terrorizzato i più piccoli e causato la chiusura di tutte le scuole», denuncia Save the Children. (Vita)

E' l'attacco di Israele ad Hezbollah a dominare le prime pagine dei quotidiani odierni con il Libano colpito da intensi bombardamenti e migliaia di sfollati costretti alla fuga. (Sky Tg24 )

Centinaia di famiglie in fuga dalle zone bombardate nel sud del Libano - ANSA (Avvenire)

Raid israeliani in Libano, ultime news

BEIRUT – Un boato, la linea va giù per alcuni secondi: “Bombardano, bombardano proprio adesso, è caduta la casa dei nostri vicini, mia figlia è terrorizzata”, urla Aura mentre porta in salvo Dana, 9 anni, sugli 80 chilometri di autostrada malmessa che da Tiro arrivano fino a Beirut, un serpente di cemento che nel giro poche ore viene invaso da centinaia di macchine nella più grande fuga di civili… (la Repubblica)

Lo Stato ebraico ha condotto anche un nuovo «raid mirato» sulla periferia sud di Beirut, il quarto dall'inizio della parallela guerra a Gaza e il secondo in appena tre giorni: questa volta l'obiettivo era Ali Karaki, comandante del fronte meridionale - appena nominato - e numero 3 di Hezbollah, la cui sorte non è ancora chiara. (ilmattino.it)

(Adnkronos) – Nuovi raid israeliani sul Libano nella notte all’indomani del giorno più lungo e sanguinoso, il peggiore da quasi 12 mesi, da quando cioè l’8 ottobre dello scorso anno sono iniziate le ostilità al confine tra lo Stato ebraico e il Paese dei cedri. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)