Esplosione Calenzano, l’ultima ipotesi della procura: l’inchiesta
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ci sono "condotte scellerate" dietro l'esplosione di Calenzano per la Procura di Prato. Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi "commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro" sono, per ora, le contestazioni nell'ambito dell'indagine su quanto avvenuto nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell'area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), che ha provocato 5 morti e 26 feriti (di cui 3 ancora in gravi condizioni) diretta dal procuratore Luca Tescaroli. (Adnkronos)
Ne parlano anche altri giornali
Prato si è fermata, alle 10 di stamani, giorno di lutto regionale, per ricordare le vittime della tragedia di Calenzano e, in particolare, le due che abitavano in città: Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso. (notiziediprato.it)
“Dobbiamo pretendere che vengano risparmiate le vite delle persone, non la manodopera”. L’intervento alla manifestazione a Calenzano di Cgil, Csl e Uil dopo la strage. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Il Sole 24 ORE)
Questo rischio, unito agli incidenti come quello di Calenzano o altri avvenuti in giro per il mondo, dimostrano purtroppo che il rischio zero non esiste e che anche qui può succedere". (CittaDellaSpezia)
Dal nostro inviatoCALENZANO (FIRENZE) Nel sito di stoccaggio Eni di Calenzano «proprio mentre almeno 4/5 autocisterne di aziende esterne stavano eseguendo operazioni di carico del carburante» (una «fase lavorativa» che richiede «rigorosissime linee guida da seguire») erano in corso, contemporaneamente, lavori di manutenzione. (Corriere della Sera)
Un’emergenza che non può essere più rimandata e che chiede provvedimenti concreti per fermare la strage infinita. PRATO "Basta morti sul lavoro". (il Resto del Carlino)
E per ribadire, ancora una volta che è non è più ammissibile che si muoia mentre si lavora. Per ricordare le cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). (La Repubblica Firenze.it)