Migranti in Albania, la gran fretta della missione tra confusione e diritti di difesa compromessi
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La gran fretta di imbastire questo terzo trasferimento in Albania, la corsa calpestando procedure, mandando in tilt le cancellerie e soprattutto compromettendo “irrimediabilmente” il diritto di difesa degli uomini trasferiti in Albania con la nave Cassiopea. Una fretta sospetta, dovuta alla necessità di rispondere all’esplosione di sbarchi che si è verificata all’improvviso durante la detenzione … (La Stampa)
Su altri giornali
La mancanza di una certificazione individuale per ogni persona trasferita, uno screening medico effettuato da medici militari e poca chiarezza sugli strumenti utilizzati per l’accertamento dell’età: sono le nuove criticità emerse dall’ultimo trasferimento di 49 persone nel centro di Shëngjin, che dimostrano ancora una volta che il Protocollo Italia-Albania rappresenta un rischio per la salute delle persone migranti. (la Repubblica)
«Essere qui per loro è una novità, non se lo aspettavano. Disorientati. (Vita)
Dopo due giorni, nessuno dei migranti aveva ancora conferito con un legale, alla faccia del diritto alla difesa, che sarebbe inviolabile. (Il Fatto Quotidiano)
Per le altre 43, i giudici dovranno decidere se convalidare il trattenimento entro il pomeriggio del 31 gennaio. Sei persone migranti portate in Albania dalla Marina militare sono già tornate in Italia. (Fanpage.it)
Si svolgeranno oggi, in Corte d'Appello a Roma, le udienze di convalida dei trattenimenti per 44 dei 49 migranti richiedenti asilo portati venerdì scorso nel Cpr di Gjader in Albania. Per 5 di loro, 4 minori e un soggetto vulnerabile, è stato già predisposto il rientro in Italia. (Il Sole 24 ORE)
Venerdì i giudici sono chiamati a decidere sulla convalida o meno dei trattenimenti di 43 dei 49 migranti arrivati dall'Italia in Albania a bordo del pattugliatore Cassiopea. La denuncia del Tai: "Gravi criticità procedurali, che violano diritti fondamentali" PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)