Processo Regeni, la commozione della giuria mentre testimonia la sorella Irene. Un teste: “Vidi Giulio sfinito dalla tortura”
Commozione in aula al processo per l’omicidio di Giulio Regegni mentre sul banco dei testimoni parla la sorella Irene. “Ricordo una telefonata di mia madre, mi disse: ‘Hanno fatto tanto male a Giulio’. La parola tortura però l’ho sentita per la prima volta al telegiornale. Giulio era un ragazzo normalissimo, gli piaceva divertirsi era un esempio per me, il fratellone che dava consigli – ha detto in aula visibilmente commossa la donna che al polso destro indossa i braccialetti gialli che portano il nome del fratello -. (Il Fatto Quotidiano)
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"Dove hai imparato a superare le tecniche per affrontare l'interrogatorio? Dove hai conseguito il corso anti-interrogatorio?" gli chiedevano i carcerieri nel corso degli interrogatori. Un ex detenuto palestinese ha raccontato di aver visto Giulio Regeni prima e dopo un interrogatorio in carcere. (Adnkronos)
La parola tortura l’ho sentita per la prima volta dopo, al telegiornale». «Ricordo una chiamata di mamma che mi diceva: “Hanno fatto tanto male a Giulio". (La Stampa)
"Giulio Regeni era ammanettato con le mani dietro la schiena, con gli occhi bendati. Sono parole da brividi quelle di un cittadino palestinese che è stato detenuto in una struttura detentiva degli apparati egiziani pronunciate in un video mandato in onda da Al Jazeera, e proiettato oggi in aula nel corso del processo per il sequestro e la morte di Regeni avvenuta nel 2016 in Egitto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Durante il processo per la morte di Giulio Regeni è emersa una nuova testimonianza trasmessa in aula attraverso un documentario di Al Jazeera. (Il Giornale d'Italia)
"Giulio era ammanettato con le mani dietro alla schiena, con gli occhi bendati. Era a circa 5 metri da me. (Sky Tg24 )